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Parco Acacie, polemiche social per le aree asfaltate che ospiteranno le bancarelle del mercato: «Piazzale delle Acacie, il Sogno Green»

Pubblicato in data: 21/5/2020 alle ore:07:00 • Categoria: Attualità

«Piazzale delle Acacie, il Sogno Green». Piovono critiche social sui lavori del secondo lotto per la messa in sicurezza di Parco delle Acacie, con il bitume che copre le piazzole di sosta che dovranno ospitare da giugno, all’interno e all’esterno del parco, il nuovo mercato del giovedì accorpato e consentire di riaprire al traffico via San Lorenzo. Una “colata” di catrame che per gli internauti rischia di trasformare l’area in un piazzale e non più in quel polmone verde che lo è stato finora in via Ferrovia. Un dibattito aperto sulla pagina Facebook “Abc – Atripalda Bene Comune” dall’amministratore del gruppo, Roberto Renzulli. «Molti amici del Gruppo ABC hanno accolto con estremo imbarazzo la notizia della “bitumazione” dell’ormai Parco delle Acacie, costato 6 miliardi di lire ed inaugurato a fine ’90 – scrive -. Parco nato da una progettazione del famoso architetto Maurizio Zito (scomparso poche settimane fa ndr.), insieme al Centro Servizi, caduto in disgrazia e messo in vendita già da anni. Coprendo il parco di catrame, si copre per sempre il Sogno Green di quella sinistra progressista che aveva immaginato Atripalda patria del mercato, delle fiere e dei parchi verdi».
L’indice Renzulli lo punta contro gli esponenti dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Spagnuolo che hanno nel proprio Dna un passato e una storia di sinistra, come il delegato ai Lavori Pubblici Salvatore Antonacci, “anima” e custode nell’amministrazione dell’idea progressista che partendo dai Pci, Ds è poi confluita nel Pd.  «Posso dire che da cittadino – prosegue la nota – che ha incassato oltre cinquanta commenti e tantissimi mi piace – non mi sarei mai sognato di “bitumare” un parco, ma nemmeno me ne sarei vantato, figuriamoci da amministratore, figlio peraltro di quella sinistra ecologista, verde, sostenibile ecc ecc. Con il parco, oggi Piazzale Delle Acacie muore anche il Mercato, perché relegare un mercato storico in uno spazio recintato e con posti limitati, dà il senso della rassegnazione. Non sarà più il Mercato di Atripalda, ma da giugno si dovrà chiamare “Mercatino Rionale”. Si percepisce il degrado, l’abbandono,il senso di impotenza di questa Città nel gestire la cosa pubblica. Il Bene Comune, quel pezzettino di parco, di villa, di piazza che ci deve appartenere dalla nascita e che ci segue per sempre anche quando non siamo più residenti. Abbiamo già generazioni dal post terremoto che non hanno identità. Pensate ai 15enni». Lo sguardo critico della discussioni investe anche altri luoghi simboli della cittadina del Sabato, rimasti negli anni lontani da un definitivo riscatto e rilancio. «Da tre Amministrazioni abbiamo una Villa Comunale offlimits, impraticabile. Questi ragazzi e quelli nati dopo non sono mai entrati in villa, mai. Eppure è a due passi. Tolta anche la Biblioteca e con la maggior parte delle scuole non a norma che ci resta?» si chiedono  i partecipanti al gruppo. «Ci possiamo aggrappare a qualcosa? Si, ad un piazzale. A giugno verrà inaugurato fresco fresco con la puzza di catrame caldo. Mi raccomando,  sommergeteci di selfie e di tanti buoni propositi. Grazie per aver sepolto per sempre il nostro sogno Green. Eppure in tutti i programmi elettorali di queste ultime tre elezioni non ho trovato traccia di questo. Niente. Tutti si sono riempiti la bocca di Green di Verde, di Riqualificazione di piazze e parchi, sia chi ha vinto, sia chi a perso. Cosa ci resta? iI selfie» concludono la lunga nota critica di Renzulli.
Una critica alla quale il delegato ai Lavori Pubblici Salvatore Antonacci preferisce non rispondere, rinviano un proprio intervento alla conclusione dell’intervento. Un intervento giunto al secondo lotto e che ne prevede altri due. Finora l’Amministrazione Spagnuolo, con il proprio capogruppo consiliare Massimiliano Del Mauro aveva replicato su altre questioni alle critiche piovute dai social definendoli «leoni di tastiera». Ieri il delegato Antonacci, chiamato in causa dal lungo post, non rilascia nessuna dichiarazione. Lontano dai microfoni assicura però di voler proseguire il suo impegno nell’interesse della città, di voler rispondere solo con i fatti alle polemiche, proseguendo con serenità lungo il lavoro programmato di riqualificazione del parco per un più sicuro utilizzo degli utenti, e di rinviare al momento opportuno la risposta dell’Amministrazione.

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Una replica a “Parco Acacie, polemiche social per le aree asfaltate che ospiteranno le bancarelle del mercato: «Piazzale delle Acacie, il Sogno Green»”

  1. […] il dissenso su tale scelta, presa da chi amministra senza confrontarsi in alcun modo con la cittadinanza […]

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