Furti ad Atripalda, lettera aperta al comandante generale dei Carabinieri della Campania: “perché avete deciso di depotenziare la Caserma Eugenio Losco?”
Pubblicato in data: 7/7/2020 alle ore:12:35 • Categoria: Attualità •Una lettera pubblica indirizzata al Generale Comandante della Legione Carabinieri della Campania. A scriverla è il responsabile della pagina social “ABC Atripalda Bene Comune” Roberto Renzulli dopo gli ultimi episodi di cronaca che hanno segnato la cittadina del Sabato che nel fine settimana scorso ha assistito inerme al furto di ruote e cerchi dalle auto parcheggiate in piazza Cassese e lasciate ai proprietari su dei mattoni, e nei giorni precedenti il furto di auto e nei mesi ancora prima furti nelle abitazioni delle contrade rurali.
Un’escalation che ha spinto i residenti di piazza Cassese ma anche quelli delle contrade rurali, come l’associazione “La Verde Collina” a chiedere a gran voce all’Amministrazione la riattivazione del sistema di videosorveglianza in città, bloccato da oltre due anni, e l’installazione di nuove telecamere in piazza Cassese e nelle contrade periferiche come deterrente ai furti.
Dopo le richieste dei cittadini ora arriva la lettera aperta che contiene una serie di interrogativi condivisi dai sostenitori della pagina Facebook di “ABC Atripalda Bene Comune” divenuta in questi mesi pungolo per l’Amministrazione sulle problematiche cittadine irrisolte.
«Vi chiediamo il motivo per cui avete deciso di depotenziare la Caserma “Eugenio Losco” di Atripalda (foto)– si legge nella lettera aperta -. Per quale giusto motivo, una caserma tra le più operative della Regione Campania, distintasi negli ultimi quindici anni per innumerevoli attività investigative di livello, con operazioni contro la malavita organizzata, contro il traffico di stupefacenti, contro i reati predatori, contro reati ambientali, paesaggistici ed urbanistici e altre possa trasformarsi, di punto in bianco, in una caserma per sbrigare solo faccende d’ufficio con orari d’ufficio, che chiude prima delle attività commerciali?».
Sotto accusa la decisione di far chiudere la stazione dei carabinieri di contrada Santissimo alle ore 20 la sera tant’è che per le urgenze successive a quell’ora devono intervenire sempre gli uomini del Radiomobile di Avellino.
«Non sappiamo le Vostre ragioni, ma non percepiamo più sicurezza – prosegue la nota -. Siamo in uno stato di paura e c’è molta delinquenza in giro per la città. Non badate ai mattinali, non badate alla cronaca dei giornali, non troverete le rapine- i furti, le minacce, lo spaccio, la prepotenza che per qualche anno era stata in qualche modo imbrigliata, grazie al lavoro degli uomini dell’Arma. Perché buttate via l’ottimo lavoro portato avanti con tanto sacrificio?». La lettera non lesina critiche anche all’Amministrazione: «Non chieda conto agli amministratori, non abitano in questa città, sono altrove – poi l’invito finale -. Ci pensi Generale, venga a fare una visita in città, quella reale. Vi Ringraziamo fin d’ora per la Sua attenzione e sensibilità» conclude la nota.
Da novembre scorso il gruppo social si è occupato su diverse tematiche come la scuola, l’ambiente, il futuro del convento di via Cammarota, la questione Alvanite, la gestione dell’emergenza Covid-19: «di Scuola ancora non si è fatto nulla, settembre è alle porte e abbiamo l’impressione che sarà peggio di prima. Abbiamo chiesto Trasparenza e sono sordi. Ci siamo lamentati di come hanno trasformato un parco (quello delle Acacie ndr.) in un parcheggio per il mercatino, spendendo soldi pubblici a iosa e senza attenzione. Situazione Ambiente, non c’è attenzione. Una città senza decoro con piazze, ville e parchi inagibili. Una città sporca e senza manutenzione. Ci siamo occupati del Convento sacrificato. La Questione Alvanite e periferie è sul Gruppo dal primo giorno, senza alcuna risposta, il sindaco fugge all’incontro con i suoi cittadini. Gestione Emergenza Covid-19, pessima, eppure pensano a regalarsi medaglie fra di loro, perché soddisfatti di come hanno diviso pacchi e buoni e di come hanno speso i soldi a comprare mascherine e amuchina a prezzi fuori dal mercato. Le medaglie dovrebbero darle ai cittadini che non hanno avuto nulla, niente, manco una telefonata di conforto. Ci siamo lamentati di come vengono buttati i soldi in “eventi” inutili e dispendiosi. Di commercianti che non pagano da anni, di morosi e di amici premiati nonostante siano da anni in strutture del Comune senza pagare e con le utenze in omaggio. Tutto questo con due grosse incognite: Bilancio e Puc. C’è tanto da fare e due anni sono tanti, ma abbiamo l’impressione che solo un miracolo a questo punto può salvarci» conclude “ABC Atripalda Bene Comune”.
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