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Riapre al pubblico, dopo mesi di chiusura, il parco archeologico Abellinum ad Atripalda

Pubblicato in data: 8/7/2020 alle ore:07:30 • Categoria: Attualità, Cultura

Riapre al pubblico, dopo mesi di chiusura, il parco archeologico Abellinum ad Atripalda. Conclusosi l’intervento straordinario di pulizia della Civita romana effettuato dal Comune nell’intera area che, anche a causa del lockdown, presentava numerose problematiche relative alla crescita di erbacce e piante infestanti, la sinergia tra Soprintendenza-Comune e Università di Salerno ha portato alla riconsegna del parco alla comunità con la ripresa delle visite guidate.
L’area archeologica è così di nuovo visitabile oltre che idonea a ricognizioni archeologiche e geo-morfologiche.
Una lunga chiusura legata anche alla carenza di personale che aveva portato il parco a restare off-limits per diversi mesi. Ora Abellinum torna  fruibile dal giovedì al lunedì di ogni settimana, con il martedì e il mercoledì chiuso e orari e info pubblicati sul sito della Soprintendenza.
«Accarezziamo un sogno come Amministrazione – spiega il consigliere delegato al Parco Archeologico Salvatore Antonacci – di provare a mettere a sistema la città di Atripalda con l’antica Abellinum alle altre realtà importanti dell’Irpinia, come il parco archeologico di Aeclanum  e quello di Avella, in un percorso che possa portare nelle zone interne il traffico turistico che si consuma nelle zone marittime della nostra regione.  Vogliamo iniziare a gettare così le fondamenta di questo progetto anche grazie alla caparbietà del professore Santoriello dell’Università e a quella della Soprintendenza».
A breve saranno illustrati inoltre, in una conferenza stampa, anche i nuovi studi effettuati sull’area archeologica che nascono proprio dall’accordo sottoscritto un anno fa tra il Comune, la Soprintendenza e l’Università. Una convenzione firmata dal Comune del Sabato con il sindaco Giuseppe Spagnuolo, la Soprintendenza Archeologica di Salerno e Avellino, nella persona della Soprintendente Francesca Casule e il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno, nella persona del professore Luca Cerchiai. Un accordo che prevede un articolato programma pluriennale finalizzato allo studio, alla tutela e alla valorizzazione dell’area archeologica attraverso ricerche di archivio e bibliografiche, ricognizioni archeologiche e geomorfologiche, in previsione anche di future indagini di scavo.

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