Festeggiamenti Maria Santissima del Carmelo, il messaggio di Don Ranieri alla Città: “c’è bisogno di rinnovamento di stili di vita, abitudini di vita sociale, religiosa e spirituale”
Pubblicato in data: 16/7/2020 alle ore:08:00 • Categoria: Attualità •Il 16 luglio la comunità atripaldese celebra la festa della Sua Santa Patrona la Beata Vergine Maria del monte Carmelo. Quest’anno a causa dell’emergenza epidemiologica non ci sarà la festa come gli scorsi anni ma saranno celebrate tre messe al mattino e una alla sera presieduta dal Vescovo di Avellino in piazza Umberto dove è stato allestito un palco coperto e dove sarà collocata la statua della Vergine che durante la Novena è stata ospitata nella Chiesa madre di Atripalda. Una scelta dettata dalle restrizioni ancora in atto e dal senso di responsabilità e prudenza che non potrà far vivere alla comunità i momenti religiosi e civili che hanno sempre caratterizzato il programma della festa ma che certamente non priva la comunità stessa del momento fondamentale della festa ossia la celebrazione eucaristica nella quale ognuno avrà modo di affidarsi all’intercessione della Madonna invocando salute e pace ed elevando a lei il tributo della fede e della devozione. Ai piedi di Maria si attinge la forza per ripartire con fiducia e speranza e proseguire il cammino della vita i cui ritmi e stili sono stati stravolti dalla pandemia. Da una parte siamo invitati a custodire come comunità il patrimonio di fede e di devozione ricevuto, dall’altra la parola che accompagna questa festa e che diventa quasi un programma è la parola rinnovamento, rinnovamento di stili di vita, abitudini di vita sociale ma un rinnovamento che tocca anche la vita religiosa e spirituale dei credenti che sotto la guida dei pastori sono invitati a uno slancio più missionario e a stili più evangelici nell’attuale contesto storico.
Un rinnovamento dunque nel segno di Maria, modello di fede e di vita evangelica, per riscoprire di più l’essenzialità, il silenzio, l’umiltà, il rispetto dell’altro e che ci apra ad una maggiore condivisione con chi soffre e lotta, con chi è povero e senza speranza.
Don Ranieri Picone
parroco della chiesa del Carmine di Atripalda
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