Riapertura delle scuole ad Atripalda, l’ex sindaco Paolo Spagnuolo attacca: «siamo nel caos»
Pubblicato in data: 21/9/2020 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità •
«Il mondo della scuola ad Atripalda è nel caos, un caos assolutamente prevedibile». A cinque giorni dall’apertura delle scuole nella cittadina del Sabato con l’Amministrazione impegnata nella ricerca di immobili da adibire ad aule e laboratori, l’ex sindaco Paolo Spagnuolo ci va giù duro e attacca.
«Un caos dipeso esclusivamente dalla negligenza e dall’incapacità ancora una volta di un’amministrazione fallimentare – spiega il leader dell’opposizione nel video messaggio pubblicato sulla pagina di Facebook del gruppo consiliare “Noi Atripalda” -. E’evidente che la responsabilità principale va addebitata alla delegata all’Istruzione Anna Nazzaro, la quale sui due problemi, misure anti Covid e possibile non apertura della scuola media “Masi” e della scuola “Adamo” è stata più di sei e sette mesi dormiente e assolutamente e negligente».
Un duro affondo dell’ex sindaco contro l’amministrazione del sindaco Giuseppe Spagnuolo e della delegata, in corsa per le elezioni regionali. Un attacco che arriva proprio a ridosso del voto e dell’imminente riapertura delle scuole. «Si sapeva benissimo – prosegue l’ex primo cittadino – che alla riapertura le scuole avrebbero dovuto adottare delle misure anti Covid. Evidentemente l’amministrazione non ha fornito delle alternative e quindi la dirigente scolastica e il consiglio d’istituto si vedranno costretti ad adottare la turnazione. Il che vorrà dire gravi disagi per le famiglie sotto il profilo dell’organizzazione perché, noi che siamo padri di famiglia, sappiamo benissimo che di pomeriggio i bambini seguono delle attività pomeridiane fondamentali ed imprescindibili».
Nel merino dell’ex sindaco finisce proprio la delegata all’Istruzione e vicesindaco Anna Nazzaro: «che sta cercando di attribuire la responsabilità della turnazione alla dirigente scolastica ma credo che questa volta la dirigente non abbia responsabilità perché di fronte alla mancanza di alternative, l’unico modo per garantire la sicurezza dei nostri ragazzi rispetto alla misure anti Covid è farli entrare alcuni di mattina e altri di pomeriggio».
Spagnuolo punta i riflettori anche sulla riapertura dell’Infanzia “Adamo” di via San Giacomo e della scuola “Masi” di via Pianodardine «sulla cui apertura c’è un punto interrogativo. Anche qui è una questione antica. Si sapeva già dell’indagine della Procura della Repubblica più di un anno fa. Si sapeva già che questo rischio l’avremmo corso con un Centro Servizi e altre strutture inutilizzate» e critica l’avviso pubblico del Comune del Sabato per raccogliere manifestazioni d’interesse relative alla messa a disposizione di immobili da destinare ad aule didattiche e laboratori «si cercano strutture commerciali da fittare ad 80mila euro all’anno per adibirle a scuola. Veramente siamo arrivati al colmo. Queste somme, che sono messe a disposizione dallo Stato per l’emergenza Covid, sarebbero state utilizzabili facilmente per adeguare strutture comunali esistenti per adibire a scuola quegli edifici. La delegata Anna Nazzaro solo il 15 settembre ha convocato la prima riunione con la dirigente scolastica senza avere alcuna alternativa. Un caos nelle scuole cittadine che come gruppo consiliare avevamo già denunciato nei consigli comunali dei mesi scorsi chiedendo quali misure sarebbero state adottate per le scuole. Nessuna risposta è arrivata nei consigli comunali, nessuna risposta è arrivata ai genitori in questi giorni» conclude l’ex sindaco.
Ti È piaciuto questo articolo? Votalo adesso!
Non saranno pubblicati commenti offensivi, diffamanti o lesivi della dignità umana e professionale di amministratori, politici o semplici cittadini. La redazione di AtripaldaNews si riserva la possibilità di pubblicare solo parte del contenuto, procedendo a tagliare le frasi offensive. Invitiamo i nostri lettori, nel rispetto delle regole di una società civile, a firmare con nome e cognome i propri commenti.





Purtroppo noi e i nostri figli (soprattutto) pagheremo questa scelleratezza. Non si potrebbe far tornare il presidente Vincenzo De Luca ad Atripalda? Però stavolta non a prendere il caffè in pasticceria.