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Buoni spesa, il Comune ammette solo 45 domande su 166 richiedenti e scoppia la polemica social ad Atripalda

Pubblicato in data: 27/12/2020 alle ore:10:34 • Categoria: Attualità

Voucher comunali per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, solo 45 ammessi su 166 richiedenti e scoppia la polemica social ad Atripalda. Con determina del VII Settore di Palazzo di città, a firma della dottoressa Katia Bocchino, sono state pubblicate all’antivigilia di Natale le risultanze dell’istruttoria svolta dal Servizio Sociale comunale per l’attuazione della misura di sostegno alimentare mediante attribuzione di “Buoni spesa”. Alla fine soltanto 45 sono risultati i soggetti ammessi e beneficiari della misura sulle 166 domande presentate al Comune. Quarantasette domande sono risultate invece quelle escluse per carenza/insussistenza dei requisiti, mentre altre 74 domande sono state dichiarate inammissibili perché incomplete e/o carenti di documentazione.
Eppure la somma messa a disposizione dal Governo per il comune del Sabato è di 85.978 euro, ma alla fine i fondi erogati ammontano a poco più a 10.650 euro. Fondi che potranno essere spesi in negozi convenzionati dalle 45 famiglie beneficiarie prima di Capodanno.
A finire sotto accusa, soprattutto da parte dei social, i ritardi nell’attribuzione dei buoni, i criteri molto restrittivi nell’assegnazione dei fondi che avrebbe scoraggiato in molti a non presentare domanda e infine la modalità di presentazione delle domande al bando che doveva essere effettuata solo online attraverso una piattaforma e non con la tradizionale documentazione cartacea. La domanda, corredata da documento di identità e codice fiscale, doveva infatti essere inviata attraverso la piattaforma https://atripalda.bonuspesa.it. Voucher destinati per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per fronteggiare l’emergenza causata da Coronavirus.
L’Amministrazione Spagnuolo sta già immaginando di predisporre un nuovo bando fino ad esaurimento delle risorse assegnate. Questo primo bando era destinato a chi durante la zona rossa aveva sofferto di più riuscendo a dimostrare una capacità reddituale ridotta per il mese di novembre. Ora con le risorse residue, che solo parecchie, il Comune è pronto a predisporre un nuovo bando che potrebbe partire, visto i tempi stretti, a questo punto solo a gennaio.
Ma proprio l’esiguità del numero dei beneficiari rispetto ai fondi a disposizione per la Città, le modalità individuate dalla Giunta per la presentazione delle domande e i parametri per rientrare tra gli ammessi hanno accesso il dibattito soprattutto sui social.
«Sui buoni alimentari quest’amministrazione ha sbagliato due volte, in occasione della prima ondata a Pasqua, quando furono dati a tutti quelli che ne fecero richiesta, ma anche adesso, a Natale, con questo bando ristrettissimo che ha concesso solo a 45 famiglie i buoni per un  decimo della somma – commenta Roberto Renzulli, anima e ideatore della pagina Facebook dedicata aia problemi della città “Abc – Atripalda Bene Comune” che solleva una serie di interrogativi -. Quello che non capiamo, perché se il sindaco aveva deciso di rivolgersi alle domande on line, al sistema, al pin ecc ecc, perché allora è partito così in ritardo? È evidente che all’interno di questa amministrazione c’è una profonda rottura, il sindaco non si fida più di nessuno. Nella prima distribuzione i buoni sono finiti evidentemente nelle mani di chi proprio bisogno non ne aveva, ora per evitare regalie, il primo cittadino ha messo i paletti attorno. Speriamo ora in un secondo bando, speriamo che vengano intercettati i cosiddetti nuovi poveri, quelli dimenticati anche ad aprile scorso».
L’indice è puntato anche sulla procedura tutta informatizzata per cui il cittadino doveva collegarsi al link pubblicato sul sito del comune e scaricare la domanda, compilarla in tutte le sue parti, e ricaricarla nel programma e spedirla sulla piattaforma. I cittadini che sono risultati beneficiari del voucher sono stati avertiti con un sms sul proprio cellulare. Un sms contenente sia l’importo a loro assegnato che il Pin attraverso il quale nei prossimi giorni potranno recarsi a fare spesa nei negozi convenzionati che hanno aderito all’iniziativa, entro il 30 gennaio prossimo.
Il bonus spesa è in formato elettronico, cioè sarà spendibile, parzialmente o totalmente, presentando alla cassa dell’esercizio convenzionato esclusivamente il codice fiscale (o i dati anagrafici) ed inserendo il Pin segreto nel Pos. II cittadini potranno verificare il credito residuo sul portale inserendo codice fiscale e Pin.

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