Bomba carta alla Formaggeria, l’ex sindaco Paolo Spagnuolo: “atto vile, bisogna lavorare in sinergia. L’Amministrazione dia vita ad iniziative culturali forti”
Pubblicato in data: 13/1/2021 alle ore:08:48 • Categoria: Cronaca •Condanna dell’atto intimidatorio contro la formaggeria di via Fiume ad Atripalda, come di un “atto vile”, arriva dall’ex sindaco Paolo Spagnuolo: «si tratta di un atto cui la nostra comunità non è abituata. La città intera prende le distanze e lo fa perché culturalmente non siamo abituati ad assistere a questo tipi di episodi. E quindi ci preoccupano fortemente. Il secondo aspetto è la solidarietà da esprimere al nostro amico Luca, al commerciante, alla sua famiglia e a tutti i commercianti che hanno difficoltà che eventualmente hanno difficoltà di esercitare in maniera libera la propria attività. La solidarietà è necessaria, visto che stiamo vivendo una crisi economica che ci accompagna dal 2008 e dalla quale non siamo mai usciti la crisi legata all’emergenza Covid. Per cui i commercianti che la mattina vanno ad alzare la saracinesca lo fanno già con un bel po’ di preoccupazioni e non è possibile aggiungere ulteriori preoccupazioni legate chissà se alla criminalità, all’azione di un balordo o di delinquenti non organizzati. Bisogna lavorare con maggiore sinergia, ad Atripalda viviamo un problema l’operatività della caserma nonostante l’impegno e le buone intenzioni dei Carabinieri c’è un problema sul numero di risorse umane assegnate alla stazione che copre anche Manocalzati e San Potito e anche un problema sull’orario di chiusura della caserma. Chiediamo all’Amministrazione e al sindaco in particolare di adottare tutti i poteri che gli sono riconosciuti dalla legge e di sollevare la questione dell’operatività della caserma di Atripalda, perché altrimenti parliamo di una caserma che non può rappresentare un presidio di sicurezza ma questi episodi rappresentano forme di degrado culturale forte a cui bisogna reagire con iniziative culturali forti mentre invece sono ridotte al lumicino se non a zero. Vedo troppi canti e balli e poco impegno ed entusiasmo per iniziative culturali».
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