Video sorveglianza non ancora attiva ad Atripalda, l’affondo dell’ex assessore Ulderico Pacia: “la giunta riveli i costi e perché sono spente”
Pubblicato in data: 25/1/2021 alle ore:09:06 • Categoria: Attualità •«La videosorveglianza non è solo un tabellone stradale. Già da molto tempo in Atripalda avvengono molto incidenti e anche episodi di inaudita violenza ma fino ad oggi non ho notato quali iniziative abbia preso l’Amministrazione comunale affinché non avvengano più tali episodi o almeno di ridurli il più possibile».
A lanciare un nuovo affondo contro l’esecutivo guidato dal sindaco Giuseppe Spagnuolo sulla mancata attivazione del sistema di telecamere pubbliche è l’ex assessore al Traffico e Commercio del Psi, Ulderico Pacia, dopo la bomba carta alla formaggeria “Fior di bontà”” di via Fiume.
«A mio parere il primo intervento che avrebbe dovuto fare l’Amministrazione per poter almeno in buona parte prevenire tutto ciò che sta succedendo in città è quello di far funzionare il sistema di videosorveglianza essendo da molto tempo non funzionante. Sarei in parte soddisfatto se l’Amministrazione volesse far conoscere a tutti i cittadini la ditta appaltatrice dell’impianto ed il preciso costo sostenuto». L’ex consigliere chiede lumi sui costi sostenuti: «non penso che rimettere in funzione il sistema di telecamere possa costare più dell’impianto stesso, ma è solo perché non avete i soldi».
Un rallentamento nella riattivazione dell’impianto legato anche al mancato finanziamento ministeriale al progetto di videosorveglianza comunale denominato «Atripalda Città Sicura». Il progetto, redatto dal Comando di Polizia Municipale, guidato dal capitano Domenico Giannetta, era pari a 139.710,81 euro. Un importo complessivo che prevedeva come quota di cofinanziamento da parte di Palazzo di città 70.000,00 euro attraverso l’utilizzo dei fondi della sicurezza stradale. Ma alla fine il progetto si è posizionato nella graduatoria finale primo tra altri comuni in Irpinia non riuscendo a rientrare però tra quelli finanziati.
«Sono sicuro che la percentuale dei soldi incassati da tutte le multe che servono per la sicurezza stradale ed automaticamente per quella dei cittadini, se non destinati per altri motivi, sicuramente sarebbero sufficienti per la manutenzione e messa in funzione di tale impianto e con la rimanenza di molti altri soldi in cassa – prosegue Pacia -. All’Amministrazione chiedo se ha tenuto conto che non funzionando l’impianto di telecamere ciò riduce di molto la videosorveglianza sulla cittadina senza avere possibilità di procedere all’identificazione degli autori».
Riflettori puntati infine anche sull’organico sottodimensionato della locale stazione dei carabinieri: «La locale stazione non ha sufficiente personale per poter controllare il territorio comunale di notte e di giorno avendo anche altri paesi da controllare. A parere mio, caro sindaco, avresti dovuto chiedere al signor Prefetto un maggiore controllo magari anche con una stazione mobile di mattina. Ma capisco anche che il primo cittadino non può fare tutto da solo perché ha due deleghe molto importanti (bilancio e urbanistica ndr.). Per questo mi rivolgo al vicesindaco, dottoressa Anna Nazzaro, a volersi impegnare assieme al primo cittadino affinché si possa quanto più possibile prevenire tale mortificazione per i cittadini atripaldesi».
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