L’ex consigliere Antonio Battista accusa: “Biblioteca chiusa, scelta grave”
Pubblicato in data: 31/1/2021 alle ore:12:36 • Categoria: Attualità, Politica •La Biblioteca Comunale “L.Cassese” di Atripalda da qualche anno è chiusa. L’associazione culturale “Idea Atripalda” ha mostrato attenzione al problema, e teme per la chiusura definitiva del Servizio che insiste in un’area verde, considerata “villa comunale”, che potrebbe restare chiusa, causa COVID. L’associazione culturale atripaldese, che da tempo ha mostrato interesse particolare per il Servizio Bibliotecario Irpinia, divenuto nel tempo un centro di promozione culturale aggregazione sociale, teme infatti, che le attuali condizioni della villa precluderebbero ad un’immediata riapertura della biblioteca, che sembra sia destinata alla chiusura definitiva. Si sostiene dagli ambienti dell’amministrazione che il decadimento dell’edificio e della villa comunale sembra sia iniziato all’indomani della loro realizzazione (si parla di almeno quattro amministrazioni).
Ma passiamo ai fatti. Nell’ottobre 2003, e non nel “secolo scorso” la Biblioteca di Atripalda aveva realizzato il Sistema Bibliotecario Irpinia ed aveva dato vita anche ad un organo di informazione, stampato in proprio, al quale collaboravano le biblioteche, di alcuni comuni ed istituzioni irpine che avevano aderito al sistema, ben 12 erano allora già presenti, tra cui il Centro Studi “G. Dorso” di Avellino ed altre che avevano annunciato la loro adesione. La Biblioteca aveva realizzato “la Mediateca” e svolgeva una attività culturale intensa, in piena collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado. E per anni ha proceduto avanti coinvolgendo famiglie, studenti, ed istituzioni. La Biblioteca ha svolto una serie di attività culturali ed amministrative, ed ha svolto anche competenze di formazione professionale avendo utilizzato personale della 285, assunti ed assegnati provvisoriamente alla biblioteca, dove gli stessi hanno avuto i primi contatti con uffici della pubblica amministrazione. Nel tempo ha avuto la presenza contemporanea di quattro, cinque unità lavorative, raggiungendo risultati soddisfacenti. Ha sviluppato nella società culturale della provincia interesse e partecipazioni, dando fiducia a cittadini ed istituzioni, che sono stati stimolati alle donazioni di materiale librario e documentario.
La Biblioteca ha ricevuto nel tempo molte donazioni di libri e documenti ed ha provveduto alla catalogazione di quasi tutto il materiarle pervenuto e reperito negli archivi sopravvissuti al terremoto, che colpì l’Irpinia, tra cui l’archivio storico comunale che aveva provveduto a digitalizzare completamente.
Nomi importanti della Cultura e della Società Irpina, testimoni del passato remoto e di quello più recente, sono presenti nei documenti conservati nella Biblioteca. Uno staff impiegatizio di valore si era venuto a formare; con figure professionali fornite di laurea e diplomi (ma soprattutto di buona volontà, dimostrandosi molto interessato al lavoro svolto, perché ogni carta, ogni libro, ogni documento, ogni rivista, attraeva l’attenzione di chi collaborava. Poi il declino. Personale trasferito in altri compiti comunali, il pensionamento del personale, la non copertura dei posti lasciati vuoti, la mancata copertura del personale in malattia. Poi la prima chiusura dell’edificio, per mancanza di personale, infine la cancellazione in pratica di tutti i posti in pianta organica e la decisione di non rinnovare l’incarico della gestione del software che conteneva tutti i dati dei documenti catalogati, che forse possono essere ancora salvati.
L’Amministrazione deve aver ritenuto che la Biblioteca Comunale non serve più alla città. Nella nuova pianta organica il Comune di Atripalda non ha previsto, infatti, nemmeno un funzionario, in possesso di competenze e requisiti culturali indispensabili alla direzione di una istituzione bibliotecaria.
Antonio Battista
già consigliere comunale
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