Certificazione Isee non veritiera: processo da rifare per una 45enne atripaldese
Pubblicato in data: 22/3/2021 alle ore:16:09 • Categoria: Cronaca •Una donna di Atripalda di 45 anni è comparsa dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale Penale di Avellino, dottor Argenio, con l’accusa di aver prodotto, nel settembre 2018, in un giudizio civile instaurato dinanzi al Tribunale di Avellino una certificazione ISEE non veritiera. La donna , difatti, citò in giudizio il suo ex compagno per ottenere l’assegno di mantenimento a favore del loro figlio minore. Nel ricorso, proposto al Giudice Pellecchia del Tribunale Civile, la donna aveva dichiarato di versare in condizioni economiche disagiate e di possedere un ISEE relativo all’anno 2017 pari a poco meno di 400 €, omettendo di dichiarare il reddito da lavoro relativo all’altro figlio maggiorenne con lei convivente. Dopo accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza di Avellino, da una informativa del gennaio 2019, emerse, invece, un reddito effettivo percepito, relativo all’anno 2017, pari a circa 13mila euro. La 45enne fu cosi deferita alla Procura della Repubblica di Avellino per il reato di false attestazioni. In fase di indagini preliminari, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Avellino dott. Del Mauro aveva,però, formulato richiesta di archiviazione, sostenendo che ci fosse stato un errore nella compilazione della dichiarazione ISEE, senza dolo da parte della signora. Ma il GIP del Tribunale di Avellino,dott. Ciccone, respingendo la richiesta di archiviazione, aveva disposto la imputazione coatta a carico della donna , chiedendo il processo per la stessa. I difensori della 45enne, G. De Vinco e S. Rotondi, nella udienza del 15 marzo 2021, hanno sollevato una questione procedurale,eccependo al Giudice Argenio il mancato esercizio dell’azione penale mediante il rito ordinario che prevede la udienza preliminare ex art. 550 terzo comma c.p.p. Per il reato contestato alla imputata è prevista una pena di 5 anni di reclusione e secondo il codice di procedura penale , per tali tipi di reati occorre celebrare l’udienza preliminare. La signora atripaldese, invece, è stata citata direttamente dinanzi al Giudice del dibattimento. Il Gudice Argenio, al termine dell’ udienza,ha emesso una ordinanza con cui ha disposto la restituzione di tutti gli atti del fascicolo alla Procura della Repubblica di Avellino, non potendo procedere oltre.
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