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Riapertura superiori, assenze record al liceo De Caprariis di Atripalda. La delusione e l’amarezza della preside Berardino: «Mi sarei aspettata maggiore collaborazione dei genitori, più responsabilità e rispetto delle leggi»

Pubblicato in data: 20/4/2021 alle ore:10:44 • Categoria: Attualità

«E’ stato un inizio molto deludente. Mi sarei aspettata maggiore spirito di collaborazione da parte dei genitori e più senso di responsabilità da parte di tutti anche nel rispetto delle leggi». Non nasconde l’amarezza la dirigente scolastica del liceo scientifico “De Caprariis” di Atripalda, professoressa Maria Stella Berardino. Ieri mattina gli alunni dell’istituto di via Appia hanno disertato in massa la ripresa delle lezioni in zona arancione fissata al 50%. Su oltre 400 studenti attesi ieri mattina al suono della prima campanella, meno di 40 si sono presentati in aula. Un’assenza annunciata giorni prima dagli alunni che, per timore dei contagi anche provenienti dai comuni limitrofi, avevano richiesto la Dad e confidato in una chiusura della scuola superiore di secondo grado atripaldese da parte del sindaco Giuseppe Spagnuolo. Provvedimento che invece non c’è stato perché secondo il primo cittadino: «Preso atto dei dati di contagio in netto miglioramento e del quadro normativo che dice che si devono avere delle criticità eccezionali per poter fare qualcosa di diverso rispetto a quanto deciso dal Governo Draghi si torna in classe. Ad Atripalda non ci sono casi eccezionali per non riaprire le scuole».
E così ieri mattina è andata in scena la “protesta” al liceo atripaldese. Molte classi non sono entrate e «c’è stata una percentuale minima degli alunni che sono venuti in presenza – prosegue la preside -. Assenze senza alcuna motivazione. Non riesco a capire il senso di questa astensione dalle lezioni quando c’è una legge che fissa la ripresa in zona arancione al 50%. In tutta Italia sono rientrati le superiori di secondo grado al 50%, non capisco perché qui ad Atripalda non si sono presentati. Con richieste continue di Dad che non possono essere concesse perché non c’è nessun margine di discrezionalità lasciato a noi scuole. Non vorrei che ci fosse qualcosa sotto. Non capisco su che cosa si basi questa richiesta e presa di posizione di non venire. Non me lo sarei aspettato. Tutte queste storie per una settimana quando dal 26 aprile saranno tutti in presenza».
L’amarezza è doppia per la dirigente atripaldese visto che nella sede distaccata di Altavilla sono entrati tutti i ragazzi «e si è fatto regolarmente lezione. A Solofra invece la scuola era chiusa dal sindaco. Ma negli altri comuni irpini non ci sono stati gli stessi problemi mentre qui hanno fatto tutti questi problemi anche con toni aggressivi. A gennaio, seppure per una settimana, abbiamo riaperto al 50% e non abbiamo avuto nessun problema. E non certo la situazione allora era migliore di adesso. Mentre l’Italia sta riaprendo e tutti i telegiornali mostrano gli alunni che tornano a scuola in zona arancione, non capisco perché qui ad Atripalda non si dovrebbe venire visto che a scuola le misure di sicurezza sono rigorosissime. Il rischio di contagio è praticamente zero con ingressi scaglionati, mascherine, igienizzanti e disinfettante, controllo degli ingressi e delle uscite. Per questo sono molto delusa».
Assicura di aver adottato tutti i provvedimenti per una ripresa in sicurezza delle lezioni «non certo posso bypassare la legge e dire: restate a casa. Una situazione antipatica, imbarazzante e anche deludente da parte dei genitori. Dobbiamo concludere l’anno scolastico e ora si fanno tante storie».
Infine la Berardino rivolge un appello: «invito i ragazzi e le famiglie ad essere responsabili. A scuola non c’è nessun problema. Le misure di sicurezza sono rigorosissime con percentuali di alunni per classe, al 50%, di massimo dodici alunni in aule ampie e capienti. Mi auguro che domani (oggi ndr.) tornino a scuola». Ma assicura anche fermezza «chi non verrà sarà considerato assente, con tutte le conseguenze sul profitto di fine anno scolastico».

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