Al liceo De Caprariis di Atripalda gli alunni continuano a disertare le lezioni: i genitori chiedono la Dad: «ridateci la libertà di poter decidere per i nostri figli»
Pubblicato in data: 21/4/2021 alle ore:09:00 • Categoria: Attualità •«Al Dirigente, al Sindaco, al Presidente di Regione chiediamo di ridare libertà a genitori, provati e sfiniti da un anno, di potere decidere per i propri figli. Semplicemente questo!». Prosegue lo scontro al liceo scientifico “De Caprariis” di Atripalda. Non è bastato l’appello della dirigente scolastica Maria Stella Berardino e il richiamo al senso di responsabilità e al rispetto delle leggi per far tornare in presenza gli alunni.
Anche ieri mattina, al suono della prima campanella, corridoi e aule semi deserte all’istituto scolastico di via Appia. Gli studenti, per il secondo giorno consecutivo, disertano in massa le lezioni nonostante la zona arancione fissi una presenza alle superiori del 50%.
Come lunedì scorso, su 400 studenti attesi (il 50% dell’istituto). hanno varcato la porta d’ingresso meno di 30. Assenze legate ai timori dei contagi numerosi nei comuni limitrofi.
I genitori della classe 2E hanno sottoscritto ed inviato una lettera aperta con la quale chiedono di poter scegliere liberamente se continuare con la Dad. «Un anno fa la nostra vita è stata sconvolta dalla comparsa di un maledetto virus. A tanti ha tolto la vita, a molti il lavoro e a tutti ha rubato un pezzo di libertà. Oggi, in una fase storica così difficile, paragonabile a periodi di guerra, il tema della scuola acutizza contrasto fra genitori, istituzioni, dirigenti scolastici. Difficile prendere decisioni per tutti e specie per noi genitori che ci siamo ritrovati abbandonati e legati in logiche non sempre rispettose delle situazioni familiari. La fiducia in chi gestisce la cosa pubblica è venuta meno in tutti noi – scrivono i rappresentanti di classe -. Dopo tanti mesi di privazioni e di rinuncia anche alle cose più elementari, ci ritroviamo a subire decisioni senza senso. Il virus aumenta la sua virulenza, attacca anche gli adolescenti e si vuole la presenza prima al 50 e da lunedì al 100%. Mesi fa con minor virulenza e con zero contagiati fra i più giovani si è chiuso tutto, in primis le scuole». Non nascondono la paura per la salute dei propri figli: «Spiegateci la logica di tutto questo, fateci capire se siamo stolti, ma non fateci la morale se oggi la paura è più forte di voler a tutti i costi far vedere una normalità che non c’è, sbandierando una riapertura senza un minimo di senso compiuto. Può un politico, un Dirigente o un Ministro togliere a un genitore il diritto di decidere, il diritto di tutelare suo figlio è la sua famiglia? Noi diciamo: No non può!».
Da qui la richiesta di poter scegliere liberamente, per questo scorcio di fine anno scolastico, di poter optare ancora per la Dad: «Abbiamo noi il diritto, anzi il dovere di prendere tutte le decisioni per proteggere la salute dei nostri ragazzi da ogni rischio e pericolo specie oggi, durante una pandemia globale, durante una guerra a un virus che ha ucciso milioni di persone.. Noi, sapendo e riconoscendo la difficile situazione, non chiediamo chissà cosa, non chiediamo il cielo ma un briciolo di buon senso e cosa più importante, chiediamo la libertà. Liberi di decidere ognuno per i propri figli se andare in presenza o continuare in Dad un ultimo mese di scuola in presenza che oggi sembra essere diventato un totem da difendere con i denti.
Si può imporre a un genitore di portare il figlio a scuola sapendo che c’è un pericolo reale a cui può esporlo?». SI accusa anche la dirigenza di aver vietato la Dad per alunni fragili: «Genitori di ragazzi con fragilità conclamate che si sentono vietare la Dad e dire che il proprio figlio rischia l’anno scolastico. A ragazzi che da casa volevano comunque assistere alla lezione gli è stato impedito chiedendogli di disconnettersi. Ci siamo ridotti a questo pur di difendere decisioni che non hanno logica. Quando si arriva alla guerra fra i deboli la società deve indignarsi, reagire, chiedere conto di tutto questo. Almeno in Democrazia dovrebbe funzionare così. Siamo avviliti, chiediamo a chi di dovere di avere uno scatto di orgoglio, un impeto di senso civico, un briciolo di coraggio».
Il giorno in cui vedremo i danni irreparabili della dad sul piano psicologico e sul piano culturale, ci saremo pentiti ogni giorno in più del necessario speso in questa anti-modalità di lezione. Auguri alla scuola di pronta guarigione dalla sua agonia.