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Assenze al liceo De Caprariis di Atripalda. la preside Berardino: “Fango sulla scuola e su di me”. Il sindaco Spagnuolo: “i toni sono eccessivi, abbiamo rispettato la legge”

Pubblicato in data: 22/4/2021 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità

«Non ho mai negato la Dad ad alunni fragili immuno depressi, patologie oncologiche e terapie salvavita». Non ci sta il giorno dopo la dirigente del liceo scientifico “De Caprariis” di Atripalda, professoressa Maria Stella Berardino, alle accuse mosse dai genitori della classe 2 E in una lettera aperta con la quale chiedono di poter scegliere liberamente di continuare con la Dad le lezioni. «Non possono decidere loro se bisogna venire o meno a scuola – tiene a puntualizzare la dirigente -, e ne possono scrivere che la dirigente ha negato la Dad ai ragazzi fragili o che la preside ha impedito il collegamento da casa a chi doveva invece essere presente in classe. Se erano assenti in classe, mi chiedo, perché dovevano collegarsi da casa mentre dovevano essere presenti in classe al 50%». La preside è inferocita e preannuncia anche querele «non si può gettare fango sulla scuola e sulla mia persona». Con la legge alla mano la Berardino chiarisce: «la fragilità è codificata dalla legge e sono gli immuno depressi, patologie oncologiche e terapie salvavita. Non certo basta un altro certificato medico per essere considerati fragili e io non sono tenuta a considerarli fragili se non rispettano le tre patologie. Mi accusano poi di aver negato la Dad, ma se gli alunni dovevano essere in classe e invece risultavano assenti perché dovevo consentire di collegarsi da casa e seguire la lezione?». La Berardino è ancora più amareggia: «in nessun altra città sta succedendo questo teatrino. Ovunque sono rientrati in classe al 50%. Io sto rispettando la legge. Non posso decidere loro cosa fare. Ad Altavilla, la scuola che dipende da me, hanno ripreso regolarmente le lezioni al 50% con piena soddisfazione di alunni e genitori. Non capisco perché in tutta Italia si riprendono al 50% le lezioni e ad Atripalda no».
Anche il sindaco Giuseppe Spagnuolo si schiera con la dirigente scolastica nel braccio di ferro e dichiara di aver operato nel rispetto della legge non chiudendo la scuola secondaria di secondo grado: «rispetto alla questione della frequenza al liceo scientifico ritengo che stiano salendo eccessivamente i toni della questione mentre è tutto abbastanza lineare. Noi siamo in linea con la norma vigente e il nuovo decreto Draghi per le zone arancioni. Quando il fine settimana scorso abbiamo valutato la situazione, rispetto alle norme e alle condizioni non c’era alcuna motivazione per non riaprire il liceo. Credo perciò che si sia molto esagerato per come si sta ponendo la questione». Secondo Spagnuolo i dati dei contagi in città sono in decrescita: «inferiori alla media regionale che sono da zona arancione e non rossa. E’ una scuola superiore aperta come lo nella maggior parte d’Italia, della Campania e in buona parte dei comun irpini. Non stiamo nelle condizioni di criticità da chiudere la scuola. E il fatto che sia un’apertura in zona arancione al 50% in Dad significa che le condizioni di sicurezza sono ancora più elevate. All’intero poi di un liceo in cui le aule sono molto ampie e abbiamo protocolli di sicurezza. E non può essere un problema la questione trasporti visto che la chiusura delle scuole di secondo grado ad Avellino e la presenza al 50% offrono ampi margini di sicurezza agli alunni. Una riapertura del liceo comunicata per tempo alla Prefettura e all’Air. Perciò non può essere questa la motivazione per tenere chiusa una scuola e andare contro una linea che è quella nazionale di voler fr concludere l’anno scolastico con una presenza almeno al 50%. Con questa chiarezza di direttive davvero non si capisce perché solo al liceo di Atripalda non si possa fare scuola mentre nella maggior parte dei comuni italiani sì possa andare tranquillamente. Auspico che ci sia un po’ di calma da parte di tutti e in piena sicurezza si torni in aula per come ce l’ha detto il Governo».

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