Multe da autovelox, l’esperto in sicurezza stradale Cerullo accusa: ”strumento solo per fare cassa e non prevenzione”
Pubblicato in data: 26/4/2021 alle ore:11:50 • Categoria: Attualità •«L’autovelox installato lungo la Variante 7bis serve solo al Comune di Atripalda per fare cassa e non ad aumentare la sicurezza stradale in quel tratto».
Mentre il Comune del Sabato si affida ad un legale esterno per fronteggiare la mole di ricorsi relativi alle multe elevate dalla colonnina elettronica ma registra incassi che si aggirano per oltre 4 milioni di euro annui, Domenico Cerullo, pedagogista ed esperto in sicurezza stradale e promotore nel novembre del 2003, insieme alla redazione de Il Mattino di Avellino, Questura di Avellino, Azienda Ospedaliera Moscati e Unione Industriale di Avellino del primo semaforo per non vedenti installato nel capoluogo in via Tagliamento, interviene sulla questione.
«Già la Federcontribuenti, nell’aprile 2019, denuncia che le Amministrazioni locali installano gli autovelox dolo per sanare i propri bilanci e non per la sicurezza degli automobilisti. L’autovelox non rappresenta un intervento educativo per sensibilizzare gli automobilisti sul tema della sicurezza stradale». Secondo Cerullo bisogna invece puntare sulle campagne di sensibilizzazione «la repressione non porta a nulla. E poi gli incidenti non avvengono solo per il superamento del limite di velocità. Molte auto invece circolano con gomme usurate per cui sarebbe meglio intensificare i controlli da parte degli agenti della polizia municipale. I battistrada delle auto non sono rispondenti alle norme. Meglio i controlli preventivi anche con l’etilometro. Se i comuni ci tengono alla sicurezza devono puntare non solo sull’autovelox ma su dei controlli preventivi delle forze dell’ordine».
L’assenza di un progetto educativo e non solo sanzionatorio è secondo Cerullo motivo che fa pensare che gli autovelox servano solo per risanare i conti in rosso dei comuni «le sanzioni devono essere reinvestite sui processi educativi e sull’ammodernamento della segnaletica. Abbiamo ancora segnaletica stradale nei comuni irpini dove si dice ”rallentare uscita ragazzi” quando quell’edificio scolastico casomai non esiste più perché è stato soppresso. Questo fa capire l’attenzione dell’ente locale per il territorio mentre dovrebbe effettuare delle indagini per verificare la pericolosità o meno di alcune arterie stradali rispetto ad altre».
Bravissimo Cerullo. Finalmente parole fuori dal coro da un educaatore intelligente.
Il prof. Cerullo ha colto nel segno. È indubbio che l’educazione stradale mirata sia la soluzione del problema.. prevenzione e non repressione.