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Polveri sottili, attiva la centralina mobile installata da Arpac a parco delle Acacie. Il direttore Sorvino: “prosegue l’impegno nell’analisi delle problematiche ambientali”. FOTOSERVIZIO

Pubblicato in data: 13/5/2021 alle ore:12:00 • Categoria: Attualità

Che aria tira in città. A dirlo sarà il laboratorio mobile attivato dall’Arpac a Parco delle Acacie con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Un’occasione per il direttore generale dell’Arpac, Stefano Sorvino, per fare il punto sullo stato di avanzamento del monitoraggio nell’hinterland di Avellino: «L’Arpac sta mantenendo il proprio impegno intensificando questa campagna straordinaria con una serie di approfondimenti mirati a indagare la problematica dell’inquinamento atmosferico in un’ottica di “Area Vasta”, estendendo il monitoraggio anche ai comuni della cintura urbana del capoluogo irpino. Nel centro di Avellino sono attive storicamente due stazioni di monitoraggio, una terza è situata nei pressi dello stabilimento Stir, nell’area industriale di Pianodardine, inoltre un laboratorio mobile è attualmente posizionato nel centro di Mercogliano. L’attivazione di questa postazione ad Atripalda costituisce un ulteriore passo per esplorare come i principali inquinanti atmosferici si distribuiscono nell’hinterland avellinese».
Un momento di approfondimento sul tema dell’inquinamento atmosferico e sulle modalità di monitoraggio dinamico che l’Agenzia regionale sta elaborando: «Queste centraline mobili sono degli strumenti per integrare e rafforzare le rilevazioni di base, quelle fisse, e offrono nuovi angoli di visuale per avere sempre maggiori elementi da valutare – prosegue Sorvino -. Per avere dei dati attendibili bisognerà attendere un mese. Nei limiti del possibile come struttura tecnica offriamo anche un apporto consultivo alle azioni territoriali per il contrasto alle fonti di inquinamento. Continueremo ora con l’installazione di una centralina mobile a Monteforte e a Grottolella con riferimento all’area di Pozzo del Sale a ridosso di Pianodardine. Naturalmente tali campagne sono contingentate nel tempo».
«Un’attività di monitoraggio che è il risultato di una collaborazione con l’Arpac» commenta soddisfatto il sindaco di Atripalda Giuseppe Spagnuolo. «Abbiamo chiesto qualche mese di implementare gli strumenti di misurazione oltre quelli che sono fissi in Avellino e che stanno presso lo Stir. L’Arpac aveva già deciso di ampliare con laboratori mobili e dopo Mercogliano ora Atripalda per aver una cognizione più completa di quella che è la qualità dell’aria ad Avellino e dell’hinterland. Un’attività molto utile che abbiamo sollecitato e siamo convinti che ci darà la possibilità di conoscere meglio la qualità della nostra aria che respiriamo». Un’indagine di cui beneficerà direttamente il comune del Sabato «negli ultimi anni ci siamo regolati un po’ su i dati del capoluogo dove vi erano le uniche centraline fisse – prosegue il primo cittadino – e con quei dati abbiamo fatto i conti. Ci siamo resi disponibili a sottoscrivere Protocolli d’intesa con la Prefettura e il comune di Avellino per cercare di avere azioni comuni di mitigazione di quelli che sono gli inquinanti. Però è chiaro che ad Atripalda abbiamo sempre immaginato di stare un po’ meglio rispetto ad Avellino e questo è uno strumento per farci capire più in dettaglio qual è la situazione di Atripalda e quali, eventualmente, dovrebbero essere gli interventi più mirati da fare se dovesse essere necessario».
Sulle politiche attivate finora Spagnuolo spiega: «negli anni abbiamo già fatto una serie di interventi strutturali sul traffico, tant’è che il sistema che abbiamo adesso non è quello degli anni 90 e dei primi anni 2000 con interventi strutturali per eliminare degli ingorghi. Abbiamo un’attività di contrasto agli abbruciamenti vegetali che sicuramente deve essere continuata come negli scorsi anni grazie anche all’attività di contrasto della stazione dei carabinieri di Atripalda molto importante. Conoscere i dati più in dettaglio ci può aiutare ad avere altre indicazioni. Anche sull’implementazione del verde cittadino stiamo facendo da qualche anno un’attività importante con il Piano del Verde, in corso di redazione, andremo a migliorare il verde cittadino con tipologie che possono avere un impatto positivo sulla qualità dell’aria e anche un assorbimento degli inquinanti. Infine anche sugli impianti di riscaldamento delle abitazioni stiamo approntando dei regolamenti per le nuove abitazioni in modo da evitare quello a metano». Spagnuolo si dichiara fiducioso «credo che non avremo risultati molto particolari perché molte cose sono state già fatte. Valuteremo se fare altre attività». Dati importanti anche nell’Ambito dell’Area Vasta «perché quando ragioniamo su un dato unico, omogeneo per l’Area Urbana, possiamo essere più mirati anche per le attività che vanno messe in campo per migliore la qualità dell’intera Area urbana di Avellino».
A coordinare il rilevamento è il dirigente della Uoc Reti di monitoraggio e Cemec, Giuseppe Onorati che snocciola i primi dati: «Siamo da due giorni qui e abbiamo già i primissimi dati che abbiamo pubblicato sul sito che riguardano i gas, gli ossidi di carbonio, il monossido di carbonio, il benzene, l’ozono e altri inquinanti secondari su cui stiamo facendo degli approfondimenti. Al via anche sulle polveri sottili e il PM10. Dai primi dati misurati tutti i valori ampiamente al di sotto della norma. Anche se per il biossido di azoto abbiamo un picco tra le otto e le nove di mattina e poi un picco serale verso le 18 o le 22 e le 23 di sera. Questo è ricollegabile anche alle caratteristiche di questo sito, una stazione di fondo poco distante dal traffico veicolare del Raccordo e della strada statale. Queste campagne li stiamo facendo proprio per approfondire la distribuzione areale degli inquinanti. Le stazioni d Avellino sono state ubicate in base a criteri nazionali e sono significative per l’Area Vasta. Quest’attività che facciamo adesso serva a confermare ciò, con dati più misurati».

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