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Scontro in Consiglio sul piano dismissione dei beni comunali e sulle imposte locali. Il gruppo “Noi Atripalda”: «di valorizzazione non c’è assolutamente traccia»

Pubblicato in data: 3/7/2021 alle ore:14:45 • Categoria: Attualità, Politica

Scontro in Consiglio comunale sul piano di valorizzazione e dismissione dei beni comunali e sulle imposte locali. Il gruppo consiliare di opposizione “Noi Atripalda”, guidato dall’ex sindaco Paolo Spagnuolo, ha votato contro i punti discussi dall’aula che sono passarti con il solo voto di maggioranza. Il sindaco aveva annunciato: «dopo la vendita dell’ex Centro Pmi restano gli immobili degli anni precedenti che non sono stati oggetto ancora di vendita, e i cui bandi sono ripartiti. C’è la necessità, visto le previsioni di bilancio, che questi beni restino in vendita». Ma le critiche al piano sono piovute dapprima dall’ex assessore al Bilancio Mimmo Landi: «stiamo un po’ alienando tutto, alcuni beni comunali dovrebbero essere valorizzati e non venduti». Sulla stessa posizione anche Paolo Spagnuolo: «è un piano di alienazione vecchio, che si trascina da anni inesorabilmente con l’obiettivo di diminuire, visto che la legge lo prevede, il costo di alcuni beni immobili, che alla fine vengono dismessi senza che per il Comune ci sia un effettivo vantaggio. Inoltre abbiamo chiesto che oltre all’alienazione, si iniziasse a parlare di valorizzazione dei beni comunali. Ma di questo non c’è assolutamente traccia». L’ex primo cittadino ha sollevato anche un’altra questione: «abbiamo evidenziato che sulle richieste di alcuni cittadini di avere in comodato gratuito per 40 anni alcuni pezzettini di terreni vincolati dalla Soprintendenza, queste richieste sono ferme senza che qualcuno abbia dato risposta. Il Comune deve verificare se è più economicamente vantaggioso per l’ente fare istanza di svincolo delle aree per poi alienarle o, fermo restando il vincolo, concederle in comodato gratuito per 40 anni dopo di che la proprietà, che vale pochissimo, tornerebbe al comune. Per stabile questa cosa sono trascorsi mesi e mesi mentre i cittadini aspettano ancora una decisione».
Nessun aumento per Imu e addizionale Irpef «anche quest’anno non procediamo ad aumenti nonostante le grandi difficoltà per recuperare il disavanzo che avevamo ereditato dal passato e con i piani di rientro che abbiamo dovuto sottoscrivere» ha spiegato in aula il sindaco. Ma l’opposizione: «si poteva fare qualcosa anche con una “no tax area” fino a 7mila euro o agevolazioni per chi ha redditi bassi» ha richiesto Landi. Per il capogruppo di “Noi Atripalda” Paolo Spagnuolo: «quest’amministrazione doveva oggi dare una risposta mantenendo fede al programma elettorale e ad una promessa fatta in campagna elettorale di una diminuzione della pressione delle imposte. Invece ci siamo ritrovati un’aliquota Irpef che è rimasta invariata, che è quella stabilita dalla mia amministrazione al momento dell’insediamento visto che allora arrivò la sentenza dalla Corte dei Conti sui bilanci 2009 e 2010 che evidenziava una serie di irregolarità e che la situazione finanziaria dell’Ente necessitasse di un piano di rientro. Fu fatto subito un piano di rientro molto apprezzato dalla stessa Corte dei Conti che dopo tre anni fece un provvedimento per me di grande soddisfazione, dando atto che la situazione era rientrata».

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