L’ex sindaco Gerardo Capaldo regala la storia della Dc alla biblioteca comunale di Atripalda. Foto
Pubblicato in data: 23/1/2022 alle ore:10:48 • Categoria: Attualità •Una collana di libri sulla storia della Democrazia Cristiana. A donarla alla biblioteca comunale di Atripalda “Leopoldo Cassese” è l’ex sindaco Gerardo Capaldo.
Fascia tricolore della cittadina del Sabato negli anni 1975, 1976-1978, 1979-1985 e 1979-1985 e 1994-2002, ha dato in dono alla Casa della cultura due opere. La prima collana che racconta la storia del Partito popolare italiano, dai cattolici dall’opposizione al governo, contiene anche lo scritto dell’ex presidente del consiglio Alcide De Gasperi con l’ex premier irpino Ciriaco De Mita e Gabriele De Rosa dal titolo “I cattolici dall’opera dei congressi alla Democrazia Cristiana dal 1870 al 1986”. La seconda invece “I cattolici nei tempi nuovi e la Dc oggi” sui grandi politici espressione di quello che fu il grande partito popolare nelle figure di don Luigi Sturzo, Aldo Moro e altri ancorai. Una donazione da chi è stato per lungo corso democristiano, dalla Dc prima alla Margherita poi.
A ricevere la donazione e a ringraziarlo personalmente il sindaco Geppino Spagnuolo con il vicesindaco Anna Nazzaro e l’assessore alla Cultura Stefania Urciuoli.
«Siamo stati onorati e contentissimi di questa donazione da parte del dottore Gerardo Capaldo – commenta il vicesindaco Anna Nazzaro – che ha arricchito il patrimonio librario con queste due collane di libri che facevano parte della sua biblioteca familiare. E’ nata nella Biblioteca questa sezione di libri da lui donata. Ha già anticipato che metterà a disposizione altri preziosi volumi del suo patrimonio per chi la storia non l’ha vissuta. Avremmo voluto onorare meglio questo momento creando i presupposti anche per un dibattito politico, ovviamente da lui guidato, in cui avrebbe potuto mettere a disposizione la sua grande esperienza politica esercitata per tanto tempo su questo territorio. Ma per i motivi ben noti non è possibile in questo momento. Ci riserviamo di farlo in seguito».
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