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Anfiteatro romano, la Soprintendenza salva i resti e il distributore di benzina in via Appia: il sindaco relaziona in Consiglio

Pubblicato in data: 31/3/2022 alle ore:09:05 • Categoria: Attualità

«Rispetto al ritrovamento di reperti archeologici, in particolare ai resti di un anfiteatro, come accaduto con il reperto funebre di Parco delle Acacie, si procederà con la realizzazione di una balaustra e di una tettoia che renderà visibili e fruibili i reperti. Il marciapiede pedonale già esistente ne garantirà l’accesso. Non ci sarà copertura in vetro, come pure in una prima fase era stato detto». Ad annunciarlo in Consiglio comunale è il sindaco Giuseppe Spagnuolo che ha risposto al question time dell’opposizione sulla ripresa del cantiere di riqualificazione di un distributore di benzina in via Appia sotto la sorveglianza della Soprintendenza dove ad aprile dello scorso anno furono rinvenuti reperti di epoca romana facenti parte di un anfiteatro. Qui sarà realizzata una balaustra e una copertura che renderà visibili i reperti. «Rispetto al quesito dell’opposizione, su quanto previsto dal vigente Prg, la risposta è chiara: il Prg dice che quell’area non è vincolata. Noi comunque ci siamo comportati come se il vincolo ci fosse in quell’area. Rispetto al richiamo che pure la minoranza fa al Piano Carburanti, va detto che quel piano è abbondantemente scaduto. Oggi ci rifacciamo al Prg». Così precisa la fascia tricolore che ripercorre tutto l’iter. E poi chiarisce: «Mi sento di puntualizzare che l’intervento oggi in corso viene definito di ristrutturazione, ma per la tipologia di opere in realtà si tratta di un’attività di manutenzione straordinaria perché non ci sono modifiche di rilievo rispetto all’attuale assetto dell’impianto di distribuzione carburanti. Rispetto al ritrovamento di reperti archeologici, in particolare ai resti di un anfiteatro, come accaduto con i reperti di Parco delle Acacie, si procederà con la realizzazione di una balaustra e di una tettoia che renderà visibili e fruibili i reperti. Il marciapiede già esistente ne garantirà l’accesso. Non ci sarà copertura con vetro come pure in una prima fase era stato detto. Il tutto sotto la sorveglianza della Soprintendenza, che è la garanzia migliore» conclude il sindaco.
A sollevare la questione è stato l’ex sindaco Paolo Spagnuolo che ha richiesto all’Amministrazione in che modo si stanno svolgendo i lavori in via Appia e in che modo saranno fruibili i reperti ai cittadini: «bisogna mediare tra gli interessi di fare impresa e quello di valorizzazione del patrimonio storico per cercare di favorirli entrambi. Abbiamo visto che c’è un’intesa raggiunta tra la Soprintendenza e il privato e chi e in questa direzione si stanno svolgendo i lavori. Il Ministero della Cultura nella sua autorizzazione ci dice che occorre valorizzare le strutture archeologiche che sarà possibile lasciare in vista e che potrà avvenire mediante apposizione di vetro carrabile. Inoltre abbiamo un altro dubbio se questo intervento che viene qualificato come ristrutturazione sia un intervento di manutenzione straordinaria oppure no, e immagiamo, e se la particella quindici sia vincolata o meno».
Alla base della ripresa dell’intervento a fine anno, dopo una lunga sospensione dei lavori, c’è stato un accordo raggiunto tra la Soprintendenza ed i proprietari della stazione di servizio che si sono fatti carico dei costi di un ulteriore allargamento dell’attività di scavo, alla presenza di un archeologo, e la successiva valorizzazione dei reperti affiorati dal sottosuolo. In un angolo dell’area della stazione di servizio dove è stato rinvenuto un setto murario in ottimo stato di conservazione che verrà dai privati valorizzato e reso visibile alla comunità.

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