La nuova denuncia dell’associazione “Salviamo la Valle del Sabato”
Pubblicato in data: 3/3/2025 alle ore:21:26 • Categoria: Attualità •Nuova denuncia da parte dell’associazione “Salviamo la Valle del Sabato”. Ecco la nota stampa:
«Riceviamo da qualche giorno alcune segnalazioni e ripetute sollecitazioni da cittadini residenti tra c/da Santorelli (AV) e Pozzo Del Sale (Grottolella). Siamo nella media Valle del Sabato, lungo la SP221. Sulla sponda destra del Rio Noce, piccolo affluente del fiume Sabato, sono in corso lavori di movimento terra. Siamo andati a verificare e a documentarci: si tratta della costruzione di un capannone industriale per la realizzazione e la selezione di pietre e granulati (Autorizzazione rilasciata dal Commissario Straordinario del Governo della ZES Campania).
Siamo rimasti basiti nel leggere l’iter che ha condotto all’autorizzazione. La Conferenza dei Servizi, convocata in modo asincrono (modello procedimentale che si svolge per via telematica senza alcuna riunione), il 21.03.2023 si era chiusa con esito negativo per la presenza di pareri contrari, ritenuti insuperabili, di enti fondamentali. Immediatamente dopo o, meglio, il giorno dopo, ne è stata convocata un’altra in modo sincrono (cioè con la partecipazione contestuale di tutti i soggetti) per il 3.04.2023 e, senza attendere i dovuti pareri (ARPAC, Ente Idrico campano, Soprintendenza, Comune di Avellino, Regione Campania), è stato dato esito positivo per (udite udite) silenzio assenso. Si può approvare un progetto che prevede il disboscamento di una vasta area, che è assoggettata a vincolo paesaggistico, un progetto che prevede la costruzione di un capannone in un pendio con altezze di 20 metri? Si può prevedere un’attività che comporta emanazione significative di polveri in atmosfera ed emissioni rumorose con indiscusso impatto ambientale senza acquisire pareri fondamentali dagli organi preposti, affidandosi ad un semplice silenzio assenso?
Il Comune di Avellino ha proposto ricorso al Tar ma lo ha perso proprio perché colpevolmente assente alla Conferenza dei Servizi del 3.04.2023 e ha poi rinunciato a ricorrere al Consiglio di Stato. Così, piano piano, nel silenzio assoluto, avvengono cose che nel più totale disprezzo delle più elementari norme di salvaguardia creano anche ingiustizia e legittimo risentimento in chi quelle norme ha dovuto invece rispettarle per acquisire doverosamente i prescritti pareri tecnici.
Ancora una volta si considera la Valle del Sabato come un’area di esclusiva pertinenza industriale da sfruttare, senza tenere conto della sua specificità, senza considerare la commistione con aree agricole, un’area a significativo insediamento abitativo e fortemente caratterizzata nella qualità dell’aria dall’orografia e dalla meteorologia. Insomma, siamo alle solite!
Salviamo la valle del Sabato è al fianco della popolazione e metterà in atto iniziative atte a contrastare ogni attività che possa aggravare la già pesante pressione ambientale del territorio, facendo ricorso agli strumenti che la legge ci mette a disposizione».
Lascia un commento