Esposti archiviati, l’ex sindaco Giuseppe Spagnuolo critico: «Sottoscrivo l’appello ma la sua storia politica lo contraddice»
Pubblicato in data: 13/3/2025 alle ore:08:12 • Categoria: Attualità •«Sottoscrivo l’affermazione generale che la politica debba svolgersi nell’aula consiliare e nel dibattito pubblico anziché nei tribunali. Ma la realtà è esattamente l’opposto, e non possiamo non rispondere a questa ennesima lezioncina del sindaco, che allude senza dire chiaramente, lasciando intendere presunte azioni da parte nostra senza fornire alcuna spiegazione. Ci costringe, dunque, a mettere in fila alcune verità, perché il sindaco pensa che le persone abbiano la memoria corta e ritorna sul passato in modo scorretto».
Non si fa attendere la risposta dell’ex sindaco Giuseppe Spagnuolo, oggi capogruppo d’opposizione di “Atripalda Futura”, all’appello lanciato nei giorni scorsi dal primo cittadino Paolo Spagnuolo, che auspicava il ritorno della politica nelle aule consiliari. Un’affermazione arrivata dopo l’archiviazione degli esposti presentati contro l’operato della sua amministrazione.
A stretto giro, l’ex fascia tricolore replica: «La sua storia politica, sia da oppositore che da amministratore, è completamente l’opposto di ciò che predica oggi. Da consigliere d’opposizione, la sua prima azione nel 2017, fu un ricorso elettorale che costrinse la mia amministrazione a difendersi in tribunale per un verdetto democratico e trasparente, senza alcuna reale motivazione. Poco dopo, lui e alcuni candidati della sua lista caldeggiarono – anche politicamente – un esposto in Procura contro di me, allora sindaco, e contro l’ufficio tecnico per l’idoneità delle scuole di Atripalda. Eppure, da sindaco, aveva tenuto aperte quelle stesse scuole per cinque anni senza problemi. Dopo soli tre mesi, però, mise in dubbio la loro agibilità, sollevando una questione che si rivelò infondata. Ma nel frattempo, per tre anni, il Comune, i tecnici e il sindaco in carica furono costretti a un continuo via vai nei tribunali».
Giuseppe Spagnuolo prosegue ricordando altri episodi: «Invece di fare opposizione in Consiglio, ha più volte incoraggiato i cittadini a contestare le prime multe dell’autovelox, mentre noi eravamo riusciti a metterlo in funzione e lui gridava al danno erariale». L’ex sindaco critica anche l’attuale operato di Paolo Spagnuolo: «Oggi si vanta – giustamente – di un sistema di videosorveglianza all’avanguardia, realizzato da noi con una Control Room. Ma dopo la sua prima esperienza amministrativa, quando era all’opposizione, non esitò a far sospendere quell’impianto. E noi abbiamo dovuto correre ai ripari, adeguandolo e investendo ulteriori risorse rispetto a come ce l’aveva lasciato».
Giuseppe Spagnuolo accusa l’attuale sindaco di aver più volte tentato di ostacolare la sua amministrazione senza successo: «Ha compiuto diverse azioni con il solo intento di creare difficoltà al nostro operato, finendo sempre in un nulla di fatto. Non è certo questo il modo di fare opposizione di cui vantarsi».
Rivendica poi il diverso approccio dell’opposizione attuale: «Siamo noi a tentare, quasi disperatamente, di portarlo a discutere delle problematiche della città in aula consiliare e nel dibattito pubblico. Ma lui fugge ed evita di creare le condizioni per una diretta streaming delle sedute consiliari. Se fosse trasmessa, la città potrebbe rendersi conto di ciò che diciamo».
Al centro dello scontro torna anche il Piano Urbanistico Comunale (PUC): «Abbiamo più volte chiesto, prima della sua adozione, di aprire un confronto pubblico, ma anche in questo caso è fuggito».
Infine, sull’archiviazione degli esposti, l’ex sindaco chiede trasparenza: «Vogliamo conoscere ufficialmente cosa segnalava l’esposto e quale sia il decreto di archiviazione, visto che ne ha parlato solo lui. Sono atti di cui non abbiamo conoscenza».
Accusa inoltre il sindaco e il suo vice di ricorrere spesso alle querele: «Saranno probabilmente ricordati per la loro “querela facile”. Tant’è che sono stato chiamato come testimone per una querela presentata dal sindaco contro un cittadino per questioni legate alla sua attività politica. Dunque, è stato lui a trascinarmi in tribunale».
Infine, lancia il guanto di sfida: «Lo invito a un dibattito pubblico su ciò che ha fatto in questi tre anni. Così porteremo la politica nel confronto diretto: il PUC, le opere realizzate, il bilancio, la situazione economico-finanziaria che abbiamo lasciato e quella che sta gestendo, i finanziamenti e le opportunità perse per la città».
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