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L’orologio della Dogana dei Grani torna a scandire il tempo della comunità atripaldese

Pubblicato in data: 1/10/2025 alle ore:14:45 • Categoria: Attualità

Dopo anni di silenzio, l’orologio della Dogana dei Grani è tornato a scandire il tempo della comunità atripaldese. Un ritorno carico di significato, perché quel meccanismo non è soltanto un semplice strumento, ma un simbolo identitario, legato alla memoria collettiva e al cuore pulsante della città.

Costruito verso la fine dell’Ottocento, l’orologio è un manufatto di pregio a funzionamento originariamente meccanico. Molti cittadini ricordano ancora l’immagine della lunga corda che, scendendo fino al piano terra, serviva per caricarlo. Negli anni ’70 fu poi adattato a un sistema elettro-meccanico, riuscendo a mantenere intatto il fascino del suo rintocco.

Grazie all’intervento di ripristino appena concluso, l’orologio è tornato a suonare regolarmente: i rintocchi segnano ore e mezz’ore, dalle 7 alle 23, con una pausa nel primo pomeriggio, tra le 14 e le 16, in armonia con la quotidianità cittadina.

A sottolinearne l’importanza è Lello Barbarisi, delegato alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale: «È un’emozione profonda riascoltare il battito del tempo nel cuore della nostra città. L’orologio della Dogana dei Grani non è soltanto un meccanismo, ma un frammento vivo della nostra memoria collettiva. Restituirlo agli atripaldesi significa restituire bellezza, identità e continuità con la nostra storia».

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