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Renzulli: “Sul Puc avevamo ragione noi. Ora è ufficialmente fuori legge”

Pubblicato in data: 15/10/2025 alle ore:23:06 • Categoria: Politica

Sul PUC, Piano Urbanistico Comunale avevamo ragione noi.

il Consiglio Regionale ha approvato il Regolamento attuativo della Legge regionale n.5 del 2024.

Quello adottato dalla Giunta il 31 ottobre 2024, era già da cestinare, ora è proprio fuori legge. Abbiamo perso una grande occasione l’anno scorso, quando abbiamo affermato che il PUC non rispettava le normative e che la Legge Regionale 5/2024 metteva definitivamente fuori gioco il piano pensato nel lontano 2011.
Noi abbiamo suggerito di ritirarlo.
Invece la Giunta Spagnuolo ha pensato di adottare il piano.
Una corsa inutile per tentare di inserire 400 nuovi alloggi.
Un piano che inseguiva, senza alcun metodo, una speculazione edilizia enorme, che sacrificava 120 ettari di aree verdi e a rischio, accantonando la riqualificazione urbana e abbandonando il green, come invece veniva richiesto dalla legge regionale.
Noi abbiamo espresso i nostri dubbi su tutta l’ operazione, fatta in fretta e furia, per eludere norme e leggi
E cosa ci rispose il Sindaco?
E il progettista?
Lo avevano scritto anche nel documento di adozione:
Delibera di Giunta
N. 175 del 31/10/2024
OGGETTO
PIANO URBANISTICO COMUNALE-ADOZIONE.

“..recentemente la Regione Campania con L.R. n.5/2024 ha avviato una riforma della disciplina urbanistica
regionale, per la cui concreta applicabilità è comunque necessario attendere l’emanazione dei consequenziali
aggiornamenti al Regolamento regionale di attuazione;
per altro verso, a seguito delle modifiche introdotte ad opera dell’art.45, comma 1, lett. d), della predetta L.R.
n.5/2024, il termine di cui all’art.3, comma 2, della L.R. 13/2022, per l’adeguamento degli strumenti urbanistici alle disposizioni della medesima L.R. 13/2022 è attualmente fissato al 30 giugno 2025”

Il Piano fu adottato, noi abbiamo fatto le nostre osservazioni e poi fu spedito alla Provincia.
Loro convinti in una veloce verifica e approvazione entro il 30 giugno 2025.
Il Piano sta ancora in Provincia e la sta
Il 16 settembre, giorno di San Sabino, il Consiglio Regionale ha approvato il Regolamento attuativo della Legge regionale n.5 del 2024.
Questo vuol dire solo una cosa: che il Piano Urbanistico Comunale è da cestinare.
Con questo voto si chiude il processo di riforma delle norme del Governo del Territorio della Regione Campania, iniziato con la approvazione della Legge regionale 13/2022 sulla Rigenerazione urbana.
Il Regolamento approvato aggiorna il precedente regolamento che risaliva al 2011, e fornirà ai comuni indicazioni sulle procedure urbanistiche aggiornate dalla legge 5/2024, e una serie di altri importanti strumenti a disposizione dei comuni e dei tecnici campani, come: la perimetrazione di individuazione del territorio urbanizzato e rurale, lo schema di Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale- RUEC; ed infine le linee guida in materia di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA).

Le norme c’erano già, le leggi anche, invece di ADOTTARLO, il PUC, dovevano RITIRARLO
Chiudere per sempre l’era di saccheggio urbanistico promossa nel 2010 e avviare l’iter per un nuovo bando per redigere un piano urbanistico moderno e in linea con norme e leggi.
Ora possiamo rimettere il PUC nelle mani del progettista, lo stesso che voleva il consumo di suolo e prevedeva 400 nuove abitazioni. Lo stesso che da 15 anni porta avanti un piano già vecchio ed obsoleto. A lui il compito di adeguare questo PUC alla legge 5/2024. Altri soldi, altro spreco. Altro danno erariale per le casse del nostro comune.
Dunque era questo lo scopo?
Abbiamo proposto un piano già compromesso nel vano tentativo di fare 400 nuove costruzioni in barba alle leggi, ma anche sapendo che se passava il regolamento attuativo poi davamo il nuovo incarico tecnico per adugarlo?
Ma dov’è il successo della Giunta di Paolo Spagnuolo? Alla fine hanno portato a casa l’Imu degli ignari contadini e proprietari dei fondi agricoli, che loro malgrado, si sono visti trasformati gli indici edificatori.
Circa 400 mila euro all’ anno presi direttamente dalle tasche dei contribuenti Atripaldesi, che hanno fondi agricoli che il piano adottato e ora bocciato ha però trasformato in zona di espansione edilizia, che però non vedrà mai la luce, ma che intanto produce Imu per soddisfare i piaceri della giunta di Paolo Spagnuolo.

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