Atripalda dedica la sala di lettura della Biblioteca comunale a Sabino Tomasetti
Pubblicato in data: 20/10/2025 alle ore:15:39 • Categoria: Comune, Cultura •
La Giunta comunale di Atripalda ha deliberato all’unanimità di intitolare la sala di lettura “D” della Biblioteca comunale Leopoldo Cassese alla memoria dello storico atripaldese Sabino Tomasetti (1930–2000), “ricercatore appassionato delle radici culturali del territorio”.
L’iniziativa, promossa dall’assessorato alla Cultura e Turismo guidato da Lello Barbarisi, rappresenta — come si legge nell’atto — un riconoscimento “del suo impegno per la ricerca storica, la divulgazione culturale e la valorizzazione del patrimonio locale”. La biblioteca, si sottolinea nella delibera, costituisce “un presidio culturale e formativo di primaria importanza per la cittadinanza” e “un luogo di conoscenza e inclusione, indipendente dalle condizioni economiche o sociali di chi la frequenta”.
La sala sarà contrassegnata da una targa commemorativa con la dicitura:Sala di lettura “Sabino Tomasetti” – In memoria dello storico atripaldese (1930–2000), ricercatore appassionato delle radici culturali del territorio.
Nel corso della presentazione, il sindaco Paolo Spagnuolo ha evidenziato il valore simbolico dell’iniziativa: «È un atto doveroso da parte dell’amministrazione, che interpreta pienamente il sentire comune della nostra comunità atripaldese. Sabino Tomasetti, oltre ad essere stato un uomo esemplare per l’attitudine morale e per l’attenzione verso la sua famiglia, è stato un vero cultore delle tradizioni locali, uno studioso che ha saputo valorizzare il nostro patrimonio culturale».
La cerimonia ufficiale di intitolazione si terrà il 19 gennaio 2026 nella nuova sala-museo adiacente alla biblioteca comunale, alla presenza delle autorità civili e della famiglia dello storico.
Nato ad Atripalda nel 1939, Sabino Tomasetti fu numismatico, bibliofilo e collezionista. Tra i fondatori della Pro Loco e del Centro Studi Storici, dedicò la vita alla ricerca delle origini cittadine e alla tutela dei luoghi di culto. Dopo il terremoto del 1980 si impegnò per la riapertura della Chiesa Madre e per il recupero della Madonna delle Grazie, portando avanti la battaglia per il riconoscimento del vero stemma civico. Uomo di fede e di misura, credeva nella cultura come strumento di libertà e coesione.





Lascia un commento