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Rapina al «Compro Oro» di via Aversa, parla il barista che ha liberato le due vittime

Pubblicato in data: 6/1/2013 alle ore:12:00 • Categoria: Cronaca

rapina-al-compro-oro-atripalda2E’ rimasto chiuso ieri il negozio «Compro Oro» di via Aversa ad Atripalda finito venerdì sera al centro di una rapina. Ancora sotto choc il titolare che ha preferito così lasciare le porte del negozio sbarrate ai clienti per smaltire la paura subita l’altra sera.
Erano da poco passate le 19.30 di venerdì scorso, quasi verso orario di chiusura, quando un uomo armato di pistola e col volto parzialmente coperto da un cappellino ha fatto irruzione nel locale. In quel momento all’interno del negozio c’era oltre il titolare, Giuseppe Santoro di Avellino, anche un cliente di Capriglia, Lorenzo Simeone.
Il bandito ha anche ingaggiato una breve colluttazione proprio con l’unico cliente presente nel negozio, il 56enne di Capriglia, che ha tentato di reagire alla rapina rimediando però un pugno al volto. Sotto la minaccia dell’arma il malvivente si è impossessato del portafogli del titolare, contenente 500 euro in contanti, di un orologio e di un anello in oro. Poi si è dato alla fuga a bordo della vettura del malcapitato cliente, una Kia Ceed, che era in sosta dinanzi al negozio in via Aversa, ritrovata poi ieri mattina a Poggiomarino.
Prima di fuggire il malvivente ha anche chiuso il titolare ed il cliente nel retrobottega blindato.
titolare-del-bar-accanto-che-ha-lanciato-lallarmeA lanciare l’allarme il titolare del bar “La Cremeria” attiguo al negozio che racconta così quei concitati momenti: «Stavo con dei clienti nel bar quando ho avvertito dei forti rumori sulla parete – racconta Carmine Barbato -. In un primo momento ho pensato che stessero facendo dei lavori nel negozio accanto. Poi visto l’insistenza sono andato a vedere accanto e ho trovato il titolare ed il cliente chiusi nel gabbiotto blindato che tentavano di fare rumore sul muro per cercare di chiedere aiuto. Ma non potevo liberarli perché non c’erano le chiavi del gabbiotto che il rapinatore si era portate con sè. Allora ho chiamato i carabinieri che sono subito sono arrivati. Oltre ai rumori interni non mi ero accorto di nulla però».
rapina-al-compro-oro-atripaldaIl titolare del bar descrive anche come ha trovato le due vittime: «Erano sconvolti e rinchiusi nel gabbiotto. Il cliente aveva avuto un pugno sul volto credo, mentre il proprietario aveva ferite alla mano».
Sull’episodio indagano i carabinieri della locale stazione, guidati dal comandante Costantino Cucciniello coordinati dalla Compagnia di Avellino diretta dal capitano Gabriele Papa. Ascoltati in caserma il titolare ed il cliente per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. I carabinieri hanno chiesto anche ai negozianti di via Aversa se avessero visto qualcosa. Al vaglio degli investigatori le immagini della telecamera esterna a circuito chiuso dell’impianto di cui dispone il negozio e sulle quali potrebbero essere impresse le sequenze della rapina ed indizi utili per risalire all’autore solitario che con destrezza è riuscito a far perdere ogni traccia. Le indagini sono indirizzate in particolare negli ambienti dei tossicodipendenti provenienti dal napoletano. Ad agire non sarebbe stato un professionista. Nella fuga il malvivente è stato avvantaggiato anche dal ritardo con il quale è stato lanciato l’allarme visto che il titolare ed il cliente sono stati chiusi nel retrobottega. All’arrivo delle pantere dei carabinieri della locale stazione, il rapinatore era già sparito a bordo dell’auto del cliente. Le ricerche sono immediatamente scattate con posti di blocco, ma purtroppo finora nessuno ha dato esito positivo. Ritrovata a Paggiomarino l’auto utilizzata per la fuga.
Quello di ieri è il terzo colpo messo a segno ai danni del negozio «Compro Oro» di via Aversa dall’apertura.

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