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Elezioni regionali, l’onorevole Gargani con il candidato Vincenzo Lucido:«La nostra sarà una resistenza democratica»

Pubblicato in data: 26/3/2010 alle ore:08:00 • Categoria: Politica

lucido-garganiL’appoggio incondizionato alla candidatura di Vincenzo Lucido «liquidato da una classe dirigente da noi illuminata, ma che si è distinta soltanto per i guazzabugli» e la volontà di riaffermare ancora una volta che loro non sono degli “epurati” e la contemporanea necessità di «eleggere democraticamente la classe dirigente e non nominata così come avvenuto per le candidature al Parlamento, la nomina dei coordinatori cittadini ed in ultimo l’epurazione della lista irpina per le regionale del Pdl», così il consigliere comunale Massimiliano Del Mauro ha introdotto l’ultimo appuntamento della campagna elettorale del candidato Vincenzo Lucido. Nell’ex aula consiliare del comune di Atripalda, un breve intervento anche di Attilio Strumolo ed Enrico Franza (giovani riformatori azzurri) e di Ermelindo Romano prima dell’onorevole Giuseppe Gargani. In aula un strumolo-gargani-franza-lucidodocumento del circolo cittadino del Pdl di via Fiume, dal titolo provocatorio Noi gli epurati dal Pdl“, a sottolineare l’appoggio incondizionato a Lucido e Gargani che è costata la “scomunica” dei vertici provinciali del Popolo delle Libertà. «Ci aspetta una resistenza democratica di quegli uomini di buona volontà, di memoria sturziana, di cui tanto la nostra regione ha bisogno – ha esordito Vincenzo Lucido – il nostro compito è quello di allevare una classe dirigente valida e trasferirla alle nuove generazioni. Siamo stati cacciati perché classe dirigente autonoma con un proprio pensiero».
Il vicesindaco di Sant’Angelo dei Lombardi critica De Luca: «Viviamo una campagna elettorale molto strombazzata e roboante che non ha altro scopo se non quello di coprire il vuoto garganinell’autoreferenzialità più assoluta. De Luca sembra il candidato dell’opposizione, come se a governare fosse il centrodestra e non loro. Siamo al ridicolo e lui si vergogna dell’eredità che gli hanno lasciato, mentre il vero paradosso è che quanto sta facendo De Luca avrebbe dovuto farlo Caldoro. Nel Pdl abbiamo vissuto un momento di impraticabilità politica e colgo l’appello di Gargani alla resistenza democratica e siamo gli uomini della speranza che vogliono costruire un percorso di pace che possa portarci alla vittoria in questa campagna elettorale».
Le conclusioni dell’incontro affidate al deputato di Morra De Sanctis.
«Nessuno crede che De Luca possa essere una valida alternativa, siamo seri: potrà anche prendere consensi, puntando sul voto disgiunto che sarebbe un disastro. Resto disperatamente aggrappato a Caldoro che ha mutuato elementi del suo programma da riferimenti europei, ma marciamo sul filo del rasoio perché ci aspetta un compito difficilissimo: governare», ha esordito l’onorevole Gargani nel corso dell’incontro organizzato dal circolo atripaldese del Pdl, nell’ex aula consiliare della cittadina del Sabato. «Viviamo in un’atmosfera di mediocrità, nella quale la campagna elettorale si basa solo ed univocamente su slogan ripetuti più e più volte: non vedo programmi degni di questo nome – ha continuato Gargani che non lesina critiche al Pdl – siamo al capolinea di un periodo di transizione, cominciato con Tangentopoli vincenzo-lucidoche ha messo in crisi i partiti che esploderanno subito dopo la campagna elettorale. La mia crisi nel Pdl dura dalla vigilia delle elezioni europee, un partito divenuto un comitato elettorale. Già allora capii che le liste elettorali furono fatte in dispregio della classe dirigente. Una pochezza che ha pesato anche sul prestigio del governo Berlusconi in ambito europeo. Oggi il Popolo della Libertà ha esaurito la sua funzione, un’idea forte nata dal predellino ma che poi si è fermata. Siamo arrivati al capolinea di una transizione iniziata con tangentopoliNessun politico è riuscito a resistere senza partiti, tranne Berlusconi che ha sfruttato questo momento di transizione. Nel 2008, subito dopo la vittoria di Berlusconi, avevo scritto che questo periodo era finito ma mi sbagliavo, nonostante la dimensione europea del voto. Subito dopo il successo si passò dal programma alla delega a Berlusconi a fare il partito, sulla falsariga di un comitato elettorale e non di un soggetto politico organizzato». del-mauro-lucido-gargani
Il Partito Democratico «Non ci ho mai creduto, anche se qualcuno se ne è accorto dopo, mentre altri come Salzarulo lo considerano un soggetto astratto che prima o poi nascerà sulla base di una speranza», il ruolo della politica «che deve essere quello di riportare al centro della discussione politica la questione del Mezzogiorno» e l’importanza di votare Vincenzo Lucido «Per un vero e profondo cambiamento alla Regione Campania» sono stati gli altri temi toccati dal Presidente Gargani.
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