Divorzio Porcelli-Ruggiero, la consigliera regionale difende la propria onorabilità e replica alle accuse dell’ex marito: “Meschina strumentalizzazione politica”
Pubblicato in data: 12/2/2013 alle ore:19:49 • Categoria: Attualità •La separazione tra il giornalista Rai atripaldese Gianni Porcelli e la consigliera regionale Antonia Ruggiero diventa un caso nazionale. Tutti i siti dei maggiori quotidiani italiani hanno riportato stralci, anticipati questa mattina da Il Mattino di Avellino, di una memoria difensiva presentata dai legali del giornalista, con la quale Porcelli accusa la moglie di averlo tradito con l’ex premier Silvio Berlusconi.
Un rapporto che si è incrinato negli ultimi due anni e che è andato peggiorando fino alla rottura definitiva.
Il consigliere regionale Antonia Ruggiero, eletta nelle fila del Pdl, difende la propria onorabilità e con una nota stampa replica alle accuse dell’ex marito: «Le notizie riportate da alcuni organi di informazione che attengono alla mia causa di separazione giudiziale sono prive di fondamento e scaturiscono unicamente dall’intento di strumentalizzare a fini meschinamente elettorali una vicenda del tutto privata. Come tutte le separazioni, anche quella che mi vede coinvolta è di per sé una vicenda estremamente dolorosa che inevitabilmente coinvolge mio figlio, un bambino di pochi anni, costretto ad assistere ad un’opera di sciacallaggio che non avrebbe dovuto ricevere ospitalità su nessun organo di informazione che operi con serietà, obiettività e imparzialità. Ho visto, invece, che alcune testate hanno pubblicato parti di una memoria difensiva che in quanto di parte è soggettiva e priva di riscontri fondati, senza preoccuparsi di fare altrettanto con quanto sostenuto dalla controparte. Un modo di procedere che mortifica l’onestà intellettuale che dovrebbe caratterizzare chiunque eserciti la professione giornalistica. Pertanto, ho dato mandato ai miei legali di perseguire in sede penale e in sede civile tutti le testate giornalistiche che hanno pubblicato e che pubblicheranno notizie calunniose e diffamanti sul mio conto, facendo uso strumentale di miei rapporti personali e politici allo scopo, non di stabilire una verità, ma di offendere la dignità di una persona. Per evitare ogni ulteriore meschina strumentalizzazione politica, ma soprattutto per tutelare il diritto alla serenità di mio figlio, non intendo rilasciare interviste né altre dichiarazioni agli organi di informazione».
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