Amministrative 2022, il comizio del candidato sindaco di “Atripalda Futura” Giuseppe Spagnuolo. Foto
Pubblicato in data: 7/6/2022 alle ore:10:50 • Categoria: Politica •
Sono stati anni di veleni. E l’avvelenamento è iniziato con il gruppo di opposizione, cui si è aggiunto un altro gruppo che è nato sui social. Era semplicemente una boccia di veleno da scaricare ogni giorno su questa città per trovare il modo per candidarsi, diffamando quotidianamente chi lavora per il bene di questa città. C’era un fine molto chiaro: candidarsi con un metodo, quello dei vaffa, il metodo disfattista di chi dice che tutto va male. La città ha già capito chi erano tanto che per trovare un candidato sindaco hanno dovuto riciclare un nome del passato. E’ come se Beppe Grillo avesse candidato Cirino Pomicino alla carica di premier per cambiare l’Italia.
Chi ha avvelenato in maniera più subdola è stata Attiva Atripalda. Sono strati in prima fila quando c’era la possibilità di creare problemi alla città. Li abbiamo visti quando sulle scuole, le stesse aperte con loro, con la precedente amministrazione, all’improvviso erano diventate tutte inagibili. Invece di venire in Comune, hanno sollecitato le persone perché andassero in Procura. Si è presa la vicenda dell’antisismicità per andare in Procura. Era normale che non fossero antisismiche ed era normale che restassero aperte. Noi ci siamo messi in testa che bisognava ammodernare il patrimonio scolastico. E ci siamo riusciti. Siamo partiti dalla Masi. A luglio andrà a terra e ci sarà una nuova scuola Masi. Ma non vuol dire che non sono stati in una scuola non sicura. Per assecondare i genitori, il capogruppo disse: io le avrei chiuse, ma per farci cosa? Per mettere i bambini a fare scuola in piazza? Questo è quello che abbiamo avuto di fronte, continuamente.

Ci accusano che non c’è decoro urbano. Ma io sinceramente con loro non ricordo Atripalda come una città della Svizzera…

Poi Parco delle Acacie che aveva una pavimentazione distrutta con toppe di asfalto già sistemate per poter continuare a camminare. Abbiamo preso una decisione di mettere in sicurezza tutta la pavimentazione perché gli altri giorni della settimana i bambini potessero giocare in sicurezza serenamente. Non abbiamo catramato nemmeno un metro di area verde. Poi abbiamo anche curato il verde perché non era curato proprio al meglio. Abbiamo riqualificato i servizi igienici. Ma secondo qualcuno siamo stati immobili.

Il verde: tutti si ricordano che il verde va curato. Allora, parco San Gregorio. Se prendiamo le locandine dei giornali del 2013, gli Scout chiedevano al sindaco di rimetterlo in sicurezza. Ognuno si ricorda degli alberi caduti a terra, di quelli rinsecchiti, rovi alti quanto gli alberi. Allora abbiamo voluto fare un intervento adeguato. E come? Affidando la questione ad uno che ne capisce e chi ne capisce è un agronomo. Abbiamo approvato il piano. Con un primo taglio che ha tolto in sostanza quelli già caduti, quelli che stavano per cadere e qualche altro che è stato selezionato per dare ad altri la possibilità di crescere bene. Questa attività è stata lesa maestà e purtroppo ce ne eravamo dimenticati. Vedrete già da adesso come il Parco è cambiato: si può fare una passeggiata in sicurezza.
Ancora il verde: i platani. A via Appia i platani sono stati potati nel 2013, potati come bonsai. Oggi, con la cura e la guida di chi ha la professionalità giusta, potete vedere uno dei viali alberati più belli d’Irpinia e della Campania.
Abbiamo aperto un centro diurno anziani. Che sarà un punto dove anziani e giovani potranno incrociarci ed è stata una delle risposte come centro vaccinale. Perché ricordiamoci che due anni sono serviti per gestire il Covid che non è stata proprio una passeggiata. Ricordiamo i cittadini di Atripalda che sono caduti in questa battaglia, ricordo in particolare l’avvocato Arturo Iaione che sicuramente sarebbe stato da queste parti ad ascoltarci. Lo abbiamo fatto in piena coscienza, cercando le soluzioni. Ci siamo attrezzati anche per soluzioni straordinarie perché straordinaria era la situazione che abbiamo avuto di fronte, come straordinaria è stata per tutto il mondo.
Una cosa che non vogliamo fare: non vogliamo fare la società partecipata in questa città. “Strumento per aggirare le regole, rappresentano uno spreco di denaro, strumento di assunzioni poco trasparenti, alcune esistono solo per il cda”. Non sono parole mie, ma parole di Raffaele Cantone, già presidente dell’Ente Nazionale Anticorruzione.
Ci rivediamo presto. Parleremo di Puc e di Abellinum.
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