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Aumenti della sosta, l’ex sindaco Geppino Spagnuolo chiede un confronto pubblico e la modofica della delibera di giunta «C’è la necessità di ristabilire la verità»

Pubblicato in data: 22/2/2023 alle ore:16:48 • Categoria: Politica

«C’è la necessità di ristabilire la verità». A rivendicarla con forza è l’ex sindaco e capogruppo d’opposizione Giuseppe Spagnuolo. Al centro del dibattito politico ci sono gli aumenti della sosta a pagamento.
E l’ex fascia tricolore punta a fare chiarezza «abbiamo sentito in questi giorni le motivazioni soprattutto da parte del vicesindaco Landi di questo provvedimento di raddoppio della sosta a pagamento. Quella che riguarda la parte economica è falsa e va contrastata». Sotto accusa finisce la motivazione addotta dalla maggioranza per giustificare gli aumenti «per un eventuale ammortamento del costo dei parcometri, cosa assolutamente falsa. L’intervento di sostituzione dei parcometri fatto con la mia amministrazione è stato effettuato con un impegno di spesa già interamente coperto. Non occorre neanche un euro in più per coprire i costi di quell’acquisto, già interamente finanziato con fondi destinati. Se questa è la motivazione economica a base di questo provvedimento è assolutamente falsa». E su questo lancia il guanto di sfida alla maggioranza chiedendo un confronto pubblico e la modifica del deliberato di giunta «con atti alla mano sfido a dimostrare il contrario. Se è così invito formalmente l’Amministrazione a rivedere la decisione e tornare indietro visto che la motivazione esposta era assolutamente non veritiera». Spagnuolo non intende fare il capro espiatorio della scelta «o il vicesindaco era informato male ed ha informato male la giunta. Oppure è stato fatto volontariamente per mischiare le carte, intorbidire le acque e gettare sempre su altri colpevoli la responsabilità delle loro scelte. Atti alla mano ciò è dimostrabile in ogni momento. Basta vedere la delibera di fine 2020 che destina i fondi per i parcometri».
Per l’ex fascia tricolore c’è anche una seconda verità da ristabilire «che tutti ormai hanno capito ad Atripalda, anche se nessuno ancora dice in maniera chiara, che quest’amministrazione ha necessità di reperire fondi per coprire finanziariamente quello che è il loro programma di assunzione, di tipo assolutamente clientelare e questo lo vedremo, di persone nella Municipalizzata. C’è necessità di fondi, questa è la motivazione vera nel dover aumentare le tariffe. A solo un mese di distanza dalla presentazione del Piano economico finanziario della Partecipata si sono già resi conti che non reggeva finanziariamente, e lo abbiamo già detto in Consiglio comunale. La conclusione è che per sorreggere i costi di questa struttura, che l’amministrazione vuole mettere in piedi per motivi esclusivamente clientelari, ha necessità di mettere le mani direttamente nelle tasche dei cittadini atripaldesi tramite il raddoppio della tariffa di parcheggio». Rivolge un appello ai cittadini «chiunque intendesse rafforzare la richiesta di rivedere questa posizione siamo a disposizione, come gruppo consiliare d’opposizione, ad un confronto pubblico con commercianti e residenti per intraprendere iniziative a questa che è già una richiesta formale da parte nostra». Poi la stoccata finale «se ci fosse la necessità di aumentare l’area di parcheggio o di ricambio, sindaco e sue vice potrebbero richiedere all’assessore ai lavori pubblici perché non si concludono i lavori di ristrutturazione del parcheggio dietro via Gramsci, dove c’è la statua di Padre Pio. Un cantiere aperto e realizzato grazie all’attività della nostra amministrazione, che dal punto di vista dei lavori è completato. Perché non si apre quella struttura riconsegnando alla città quei posti auto che favoriscono il decongestionamento della sosta. E’ inutile giustificare aumenti di tariffe per eventualmente garantire un maggiore ricambio della sosta, quando i posti auto in centro città sono pronti già da tempo ma non vengono aperti. Vogliono solo recuperare fondi per pagare i costi e gli stipendi della Municipalizzata che a breve ricadranno sul Comune».

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