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L’ex sindaco Andrea De Vinco compie 90 anni: ricordi e aneddoti di una vita da democratico cristiano

Pubblicato in data: 1/9/2023 alle ore:16:02 • Categoria: Politica

«Ho sempre concepito la politica nel suo valore più nobile, come servizio per la comunità con un grande attaccamento ad Atripalda».
A parlare è l’avvocato Andrea De Vinco, già sindaco della cittadina del Sabato, che ieri ha tagliato l’importante traguardo dei 90 anni. Per lui una festa a sorpresa organizzata dai tre figli Antonella, Sissy e Chicco circondato dagli affetti e amici più cari presso “Jammo addò Sandrissimo”.
Primo cittadino nel 1985, in varie amministrazioni più volte assessore, consigliere provinciale per oltre venti anni con delege all’agricoltura e all’istruzione e vice presidente dell’Ente di Palazzo Caracciolo con la giunta del presidente Fedele Gizzi.
Ripercorre i fili di lungo e inteso percorso politico al fianco di Fiorentino Sullo. Nel 1972 arriva anche la candidatura al Parlamento mancata per una manciata di voti «Nella lista Sullo aveva il numero 2 e io il numero 14. In provincia di Avellino raccolsi ben 21mila preferenze in un collegio molto ampio che comprendeva anche Benevento e Salerno. Ricordo che fu una grande affermazione. Allora anche Forlani, che era il segretario nazionale della Democrazia Cristiana si complimentò inviandomi una lettera ringraziandomi per l’impegno profuso nella battaglia politica».
Componente della giunta del Tribunale amministrativo, commissione tributaria e del consiglio d’amministrazione dell’ospedale “Moscati”. Oltre alla professione forense «pur facendo politica non ho mai lasciato l’avvocatura» per la quale recentemente è stato premiato con la Medaglia d’Oro per i 60 anni d’iscrizione all’Albo, è stato anche docente di cultura generale e di educazione civica nelle scuole secondarie di secondo grado, giornalista e collaboratore de “Il Mattino” e del Corriere delle Sport”.
Tanti gli aneddoti di una vita spesa in politica sempre da democratico cristiano.  «Quando ci fu l’alluvione del ’60 in città mi recai a Roma presso il ministro dei Lavori pubblici Fiorentino Sullo e insieme concordammo di fare degli interventi radicali di abbassamento dell’alveo del fiume Sabato. Da allora non c’è stata più nessuna esondazione. E poi per mio interessamento la Provincia istituì la sezione autonoma del liceo scientifico e poi stanziò due miliardi di vecchie lire per la sua realizzazione. E fui tra i promotori di intitolare il liceo ad un grande studio, il professor De Caprariis».
Componente della segreteria politica dell’onorevole Sullo quando ricoprì il ruolo di Ministro della Pubblica Istruzione. Un legame che durerà a lungo «quando ci fu la rottura tra Sullo e De Mita io decisi di restare con Sullo e non lo abbandonai pur conservando buoni rapporti con Ciriaco De Mita e amico di Nicola Mancino».
Da presidente del Consorzio Trasporti Irpino di Avellino sottoscrisse l’atto di acquisto della funicolare di Montevergine.
«Credo di aver lasciato un buon ricordo. Per me la politica non è stato un mezzo per vivere ma un modo di dimostrare il mio attaccamento al paese, come servizio, nell’accezione del grande John Kennedy».

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