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Violenza ad Alvanite: è stupro. Disoccupato 58enne fa ubriacare la vicina e la violenta

Pubblicato in data: 14/10/2011 alle ore:13:41 • Categoria: Cronaca

stuproViolenza ad Alvanite, le indagini dei militari e i referti dei medici confermano l’avvenuta violenza carnale ai danni di una 53enne.
Alle ore 17:30 circa di ieri 13 ottobre , la pattuglia della Stazione Carabinieri di Atripalda è stata richiesta d’intervento in contrada Alvanite, ora via Madre Teresa di Calcutta, da un 33enne del posto che, rincasando presso la propria abitazione dopo il lavoro, aveva trovavo la madre nuda e in stato d’incoscienza sul divano, con chiari segni di colluttazione e, verosimilmente, di violenza sessuale. Contestualmente ai Carabinieri, giungeva sul posto anche il personale medico del locale “118” che, immediatamente, prestava le prime cure alla donna svenuta, poi identificata appunto nella 53enne madre del richiedente e con lui convivente. Sulla base della situazione ch’avevano dinanzi agli occhi e dalle dichiarazioni rese del figlio della vittima, i carabinieri si sono subito recati nell’abitazione di fonte, abitata da un uomo classe 1952, ben noto ai militari dell’Arma a causa del figlio detenuto domiciliare, rintracciandolo in evidente stato di ubriachezza. L’uomo, oltre ad avere difficoltà nell’articolare il linguaggio ed emanare un forte odore di alcool, presentava dei chiari e freschi segni di colluttazione consistenti in graffi sanguinanti sulla fronte e sul viso, nonché un ematoma sotto l’occhio destro. A tal punto, al fine di eseguire gli accertamenti del caso, l’uomo veniva invitato a seguire i Carabinieri alla caserma di Atripalda, facendolo però prima cambiare ed acquisendo i vestiti che aveva indosso in quel momento. Mentre la donna svenuta veniva trasportata, ancora in stato d’incoscienza, all’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, i carabinieri hanno eseguito un immediato sopralluogo nell’abitazione, accertando la presenza di tracce ematiche, di un bottone di piccole dimensioni certamente saltato da qualche indumento strappato, di un bric di vino bianco orami vuoto e di un mazzo di chiavi appartenenti proprio all’uomo portato in caserma. Una volta arrivato nella caserma dei carabinieri, è stato immediatamente sentito il richiedente e figlio della vittima, il quale dichiarava d’esser rientrato – come di consueto – dal lavoro verso le 17.20, e di aver visto, dopo aver aperto la porta di casa, quella situazione con la madre incosciente sul divano e il vicino di casa 58enne che, alla vista del giovane, scappava dicendo di non aver fatto nulla. Subito dopo veniva richiesto anche il parere medico della dottoressa del “118” che aveva prestato soccorso alla donna, la quale ha riferito di averle riscontrato una forte contusione in zona genitale e chiari segni di lotta. Intanto, al pronto soccorso dell’ospedale S.G.Moscati di Avellino, i medici confermavano il tutto, diagnosticando alla vittima delle chiare lesioni da violenza carnale e disponendone il momentaneamente ricovero in osservazione. Sempre presso quello stesso ospedale, una volta ripresa, i carabinieri provvedevano ad escutere anche la vittima che, nella circostanza, dichiarava di voler sporgere querela contro quell’uomo. La donna spiegava, infatti, che poco prima delle 16:00, il suo aggressore era venuto a casa sua, che avevano parlato e bevuto del vino, sedendosi poi sul divano, dove l’uomo aveva iniziato a farle delle esplicite avances. La donna l’aveva fermamente rifiutato ma, all’improvviso, l’uomo l’aveva afferrata con forza, scaraventata sul divano e costretta a stendersi. Da quel momento in poi, la donna non ricorda più nulla, perché perse conoscenza, risvegliandosi solo una volta raggiunto l’ospedale. Ricordava però di aver graffiato l’umo sul volto, nel tentativo di respingerlo. Per quanto riguarda le motivazioni del gesto, pare che l’aggressore continuasse a sostenere che da tempo amava la malcapitata, seppur lei non ricambiasse affatto quel sentimento, e che già in altre occasioni quell’uomo avesse provato – ma con modi urbani – ad avere un approccio con lei, venendo però sempre rifiutato. Alla luce delle informazioni raccolte, visto che ormai non v’era più alcun ragionevole dubbio circa la violenza sessuale patita dalla donna ad opera del 58enne fermato, i carabinieri hanno deciso di trarre l’uomo in arresto con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Aggravata dal fatto che, per ottenere il suo scopo, ha intenzionalmente utilizzato delle sostanze alcoliche per far ubriacare la vittima, nonché dalla violenza fisica per bloccarla e costringerla all’atto sessuale. Al termine delle attività connesse all’arresto, l’uomo, attualmente senza occupazione e incensurato, è stato accompagnato alla Casa Circondariale di Avellino, ove dovrà permanere a disposizione dall’Autorità Giudiziaria di Avellino.

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