Dolore e lacrime per l’addio all’ex assessore e segretario Pci Biagio Venezia. Foto
Pubblicato in data: 26/5/2014 alle ore:08:00 • Categoria: Cronaca •Dolore e lacrime per l’addio all’ex assessore comunale Biagio Venezia, morto prematuramente a 65 anni. In una chiesa gremita, quella di Sant’Ippolisto Martire, si sono svolti ieri pomeriggio i funerali dell’ex componente delle Amministrazioni Piscopo prima e Alberta De Simone poi. Segretario cittadino del vecchio Pci, persona onesta e di grande levatura morale, conoscitore delle radici della città che nutriva con la passione per la fotografia. Preziosi anche i suoi scritti. Forte il dolore dell’intera comunità che ieri si è stretta intorno alla moglie Assunta Iantosca e alle figlie Antonella, Rossella e Simona,.
“Siamo rimasti sgomenti per la sua scomparsa – ha ricordato il parroco Don Enzo De Stefano nell’omelia – sempre presente con la macchina fotografica per cogliere i momenti di Atripalda e consegnarli alla storia. Invito a pregare per lui”.
Commosso il ricordo del compagno di partito, l’ex vicesindaco Antonio Tomasetti, che ha tracciato la figura dell’uomo e del politico che si è impegnato nel 900 per migliorare questa società. “Lascia un vuoto incolmabile, ha mostrato un grande coraggio nell’affrontare la malattia. Fu segretario cittadino del Pci guidandolo con mano ferma durante un periodo di grande trasformazione”. Nella chiesa presenti tanti amministratori, l’onorevole Alberta De Simone, il primo cittadino ed il suo vice Luigi Tuccia.
“Credo di interpretare i sentimenti dell’intera comunità atripaldese nell’esprimere profondo dolore per l’improvvisa scomparsa – scrive il sindaco Paolo Spagnuolo -. Ci lascia un uomo giusto, un vecchio amministratore che negli scorsi anni ha profuso il suo impegno e la sua passione al servizio della nostra città. Leggevo, attentamente, le puntuali ricostruzioni di pagine di storia della città. Il mio pensiero affettuoso va ai familiari”.
“Il suo cuore batteva a fatica negli ultimi anni, eppure non aveva indebolito la sua voglia di vivere, la sua passione civile, l’amore per la sua città, della quale documentava eventi e folklore, storia e storie – ha affermato il capogruppo consiliare Raffaele La Sala, chiedendo dall’altare che gli venga intitolato il giardino di piazza Alpini Orta, da lui realizzato -. Ferroviere, con il piacere segreto della lettura e della ricerca, era stato militante e dirigente comunista, consigliere comunale ed assessore, senza cedimenti, deluso come tanti dalla deriva della politica, che osservava ormai senza nostalgia, per quanto ne sentisse ancora il calore di fiamma lontana. Avversario arcigno e combattivo, sempre leale, generosamente disponibile al confronto, fraterno nella diversità delle opinioni, disposto spesso a condividere un comune sentire”.
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