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Rischio crollo cinta Abellinum, Barbarisi: «Segnalato alla Soprintendenza, attendiamo i fondi». Il progettista del parco archeologico Matteo Sessa: «lavori vicini alla conclusione, confidiamo in un secondo lotto». FOTO

Pubblicato in data: 31/1/2015 alle ore:10:15 • Categoria: Attualità

Abellinum gennaio 2015 n.1«Avevo già rassicurato l’amico Gabriele che da tempo avevo segnalato alla Soprintendenza delle condizioni, con lo stato di degrado e del distacco di una parte anche piuttosto importante, in cui versa quel tratto di muro della cinta di Abellinum che fu sventrato dal passaggio della Variante 7bis. Siamo stati anche successivamente a fare un sopralluogo con il personale della Soprintendenza e del nostro ufficio». A parlare è il delegato alla Cultura, Lello Barbarisi dopo la denuncia  del professor Gabriele De Masi del rischio crollo di un pezzo della cinta muraria nel tratto che costeggia la Variante 7bis, all’altezza della scuola media “Masi”. «Sono certo che la Soprintendenza – prosegue Barbarisi – abbia avviato la richiesta di fondi per ripristinare non solo il tratto di muro ma anche ad altri piccoli pezzi di reperti che pure emergono in città, tra tutti il pilone  dell’acquedotto romano che emerge sul prolungamento di via san Giacomo. E’ passato già un anno da quando ho segnalato la cosa ma non sono meravigliato in quanto le risorse verso l’archeologica, in un periodo di crisi, sono sempre di meno. La stessa Sovrintendenza, da me sollecitata, ha chiesto di effettuare un intervento di manutenzione in via Cesinali, in area di proprietà Picariello, dove emersero dei reperti di una certa importanza ora ricoperti da roghi. Un piccolo sito che renderemo fruibile».
Abellinum, gennaio 2015 n.3«Faremo di tutto per conservalo – afferma l’architetto Matteo Sessa, progettista e direttori dei lavori del Parco Abellinum – ma il danno maggiore è stato fatto dalla variante. Attendiamo ora il finanziamento per consolidare il manufatto. Fortunatamente tutto il resto è integro e l’unica ferita è il cimitero che è entrato all’interno della città antica».
L’architetto Sessa sta dirigendo gli interventi nel parco archeologico di via Manfredi, sottoposto anni fa a sequestro dalla Procura di Avellino ed affidato in custodia giudiziaria all’ente di tutela, con la possibilità di eseguire i lavori «che sono molto vicini alla conclusione, da 1.500 mq. visitabili siamo passati a dodicimila –  chiarisce l’architetto- . Si può arrivare all’esproprio perché è un bene riconosciuto a livello nazionale. C’è stato un ampliamento dello scavo sul fronte del decumano, con il vecchio sistema fognario, con l’emersione di botteghe e caseggiati ed il completamento della copertura sulla domus, con affreschi e marmi di grande pregio, che sovrasta la valle. E non è l’unica villa presente lì, ma c’è necessità di proseguire gli scavi. E servono nuovi fondi». Ventitré ettari in tutto entro le mura, acquisiti per la gran parte e tutti vincolati che formano l’area archeologica. Realizzato un nuovo percorso pedonale di accesso al parco dal vecchio decumano di rampa San Pasquale che sarà illuminato. Saranno rimossi anche i prefabbricati che ospitano la guardiania e materiali lapidei e no emersi con gli scavi.
Abellinum gennaio 2015 n.2«Confidiamo anche nella riqualificazione dell’ex scuola elementare di San Pasquale  che si inquadrerebbe bene nel contesto – continua Barbarisi – per la quale abbiamo presentato un progetto sul bando di accelerazione che prevede laboratori artistici e la realizzazione di un auditorium di oltre 200 posti e dal pavimento in vetro sarà possibile ammirare il decumano sottostante che sarà riportato alla luce. E’ vero che abbiamo perso 40 anni ma il patrimonio è salvo nella sua totalità perché è un’area incontaminata che non è stata mai fatta scempio di infrastrutture. La città romana è salva ma è sepolta e da riportare alla luce».
Si confida anche nel finanziamento del secondo lotto per circa 2 milioni e 300mila euro «che riguarda – conclude Sessa – la valorizzazione del parco e per riportare alla luce la tomba a camera di via Tufara».
Abellinum gennaio 2015 n.4«Puntiamo a dare – conclude Barbarisi – a chi ha la proprietà dei casolari ricadenti nel parco archeologico di concedere la possibilità di aprire strutture di servizio al parco. Ci vuole tempo e pazienza e soprattutto il concorso di tutti e di chi a vario titolo è cittadino di questa città e può dare una mano mettendo da parte le polemiche. Purtroppo si sconta la crisi che rende più difficile reperire le risorse e la mancanza di affetto verso la città dei politici impegnati a diversi livelli. Purtroppo Atripalda non è rappresentata fuori i confini e questo lo paghiamo in termini di sviluppo del territorio con l’esclusione da molti progetti che non ottengono il via libera a livello regionale».

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2 risposte a “Rischio crollo cinta Abellinum, Barbarisi: «Segnalato alla Soprintendenza, attendiamo i fondi». Il progettista del parco archeologico Matteo Sessa: «lavori vicini alla conclusione, confidiamo in un secondo lotto». FOTO”

  1. budda ha detto:

    qua i-romani-sono stati la loro rovina(gli irpini) a cagione della mania di grandezza che avevano

  2. Gyusi ha detto:

    Metteteci una bella impalcatura.

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