venerd� 26 aprile 2024
Flash news:   Lectio magistralis del professore Sabino Cassese al centro “Guido Dorso” di Avellino sul tema dell’Europa Cittadinanza onoraria al professor Sabino Cassese, l’intervento in Consiglio del capogruppo di maggioranza Andrea Montuori Oggi 25 Aprile è la Festa della Liberazione: corteo e deposizione corona di alloro al Monumento ai Caduti di Atripalda Il Consiglio Comunale di Atripalda ha conferito la cittadinanza onoraria al professore e giudice Sabino Cassese. Foto Il prefetto Spena saluta Avellino: sarà commissario per il recupero dei beni confiscati Incidente mortale sulla Variante ad Atripalda. Foto Ponte delle Filande, consegnate le prime travi metalliche: a fine maggio l’apertura Il Consiglio comunale di Atripalda domani conferirà la cittadinanza onoraria al professore Sabino Cassese S’infrangono i sogni della Scandone di accedere ai play off promozione Ultimo match di campionato tra Avellino e Crotone: i lupi difendono il secondo posto

Edifici costruiti in via San Giacomo su un canale demaniale e privi di autorizzazione da 40 anni, il Genio Civile avvia un accertamento. Il sindaco: “individuato il procedimento di sanatoria”

Pubblicato in data: 23/11/2017 alle ore:14:18 • Categoria: Attualità

Palazzi costruiti senza autorizzazione su un canale demaniale e il Genio Civile dopo 40 anni avvia un procedimento. La nuova vertenza urbanistica  scoppiata in città vede l’’Amministrazione in campo per sanare e salvare i tre edifici di via San Giacomo. A ripercorrere tutta la storia è il sindaco Geppino Spagnuolo, che ricopre anche la delega all’Urbanistica . «Dal Genio Civile a settembre ci è arrivato un sollecito di una procedura avviata a febbraio scorso di notifica ai vari proprietari degli appartamenti di tre edifici di via San Giacomo, realizzati dal 1977 al 1985. Il Genio Civile ha riscontrato che in parte occupano un Fosso Orto dei Preti, che catastalmente era riportato all’intero dell’area interessata dalla costruzione dei fabbricati». Il primo cittadino tiene a chiarire che non si tratta di un fiume o torrente tombato «un fosso comunque di proprietà demaniale. Vecchi canali di scolo delle acque quando era tutto terreno. Non è tra l’altro iscritto nell’elenco delle acque pubbliche. Un elemento che catastalmente risulta, e il Genio Civile lo ha riscontrato, e di cui all’epoca della costruzione dei fabbricati non se ne tenne conto. Oggi il Genio Civile ha avviato un procedimento perché i palazzi insistono su questa area demaniale e non hanno rispettato questa presenza ritenendoli abusivi  visto che hanno costruito su una proprietà demaniale senza rispettare le distanze da un fosso».
Il Genio Civile ha così chiesto al Comune di notificare a tutti i proprietari degli appartamenti l’avvio del procedimento. «Siccome il Comune è anche proprietario di alcuni appartamenti – prosegue il sindaco Spagnuolo – ho avuto un incontro presso il Genio Civile per capire la questione e qual è la strada da poter seguire per risolverla. Si tratta infatti di un procedimento che ha la possibilità di poter essere sanato. Però ciò passa attraverso una serie di valutazioni tecniche, amministrative che di proprietà». La strada secondo l’Amministrazione è quella di arrivare ad una richiesta di sdemanializzazione del fosso, acquisendolo agli immobili privati «e questo tipo di procedimento la Regione, attraverso il Genio Civile, la consente  purché vengano verificate e garantite una serie di cose tra cui, innanzitutto, la sicurezza idraulica dei luoghi. Se questo fosso era previsto sulle mappe per consentire il deflusso delle acque piovane, ovviamente ora bisogna dimostrare al Genio Civile le alternative che si sono messe in campo  e se rispondono alle norme. Il tutto per tentare di risolvere la questione in tempi abbastanza brevi. Secondo le nostre informazioni questo fosso sarebbe stato già abolito e creato dei percorsi alternativi in tempi antecedenti alla realizzazione dei fabbricati. Ma questo non inficia che va comunque sanato e acquisito perché catastalmente esiste». Da qui il primo passo amministrativo sarà mettere in campo una valutazione tecnica «dello stato dei luoghi e delle alternative realizzate nel tempo per consentire il deflusso delle acque. Se ciò è avvenuto, con un’attività tecnica che affideremo in questi giorni, procederemo ad una richiesta amministrativa di desmanializzazione. Potrebbe anche darsi che dalla perizia tecnica emerga l’esigenza di realizzare delle ulteriori opere di adeguamento per consentire il deflusso delle acque. Ma ad oggi non lo possiamo dire se non dopo la perizia tecnica. Abbiamo fatto anche un’assemblea con i tutti i proprietari per spiegare i passi che stiamo facendo». Lo studio sarà di tipo geomorfologico e di regimentazione idraulica del canale.

Print Friendly, PDF & Email
Ti È piaciuto questo articolo? Votalo adesso!


Non saranno pubblicati commenti offensivi, diffamanti o lesivi della dignità umana e professionale di amministratori, politici o semplici cittadini. La redazione di AtripaldaNews si riserva la possibilità di pubblicare solo parte del contenuto, procedendo a tagliare le frasi offensive. Invitiamo i nostri lettori, nel rispetto delle regole di una società civile, a firmare con nome e cognome i propri commenti.

Una risposta a “Edifici costruiti in via San Giacomo su un canale demaniale e privi di autorizzazione da 40 anni, il Genio Civile avvia un accertamento. Il sindaco: “individuato il procedimento di sanatoria””

  1. Giuseppe Paolo Greco ha detto:

    Non conoscendo la specificità del caso ,condivido l’iter burocratico che s’intende seguire.
    Qualora si ravvisare ,invece uno sconfinamento a mio avviso potrebbe essere applicabile l’art.5 bis della legge 212/2005.
    Gradire sapere una risposta.
    Cordiali saluti.
    Poiché mi trovo a Milano e vicino la via San Giacomo,andrò a vedere tale palazzo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *