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Danneggiata l’edicola votiva di San Sabino, sdegno in città. Don Fabio: «la rimetteremo a posto». FOTO

Pubblicato in data: 6/3/2019 alle ore:07:30 • Categoria: Cronaca

Atto vandalico o inciviltà di qualcuno. Fa discutere il danneggiamento dell’edicola votiva dedicata al Santo Patrono San Sabino Vescovo collocata a Capo La Torre, nel cuore del centro storico di Atripalda. Siamo a pochi passi dalla chiesa madre di Sant’Ippolisto Martire, che custodisce la statua del Santo e di Palazzo di città. A denunciare l’episodio su Facebook è stato l’artista Carmine Tranchese che ha postato le foto.
L’edicola, rappresentata da un mosaico che raffigura San Sabino Vescovo, presenta alcune maioliche in ceramica seriamente danneggiate e ridotta in tanti pezzi alla base del piedistallo.
Il coordinatore del Comitato festa di San Sabino, Carmine Pesca, ricorda che l’edicola era perfettamente integra nel giorno dei festeggiamenti per il Santo Patrono dell’otto e nove febbraio scorsi, quando nella piazzetta dinanzi all’edicola è stato acceso anche il falò in onore del Santo.
«Non penso che sia stata danneggiata da vandali – commenta il parroco della chiesa madre, Don Fabio Mauriello – perché avrebbero buttato giù tutto il mosaico. Forse penso che si tratti di una pallonata che abbia danneggiato le maioliche e fatta caderne una. Non penso sia una cosa voluta o un’azione volontaria contro l’edicola votiva di San Sabino che sta lì da anni». Ma il parroco assicura i fedeli che si interverrà subito per la messa in sicurezza: «la rimetteremo a posto e certamente installeremo una protezione maggiore al mosaico, così per scoraggiare anche qualche malintenzionato».
Tanti i commenti di sdegno, stupore e condanna sui social network «che vergogna!» per aver profanato il tempietto per venerare e pregare il Santo Protettore della città. Luogo di devozione che la cittadina del Sabato nutre e culla verso San Sabino. Ma alcuni, come il presidente della Pro Loco Atripaldese, Lello Labate, scrive anche che possa trattarsi «di incuria» mentre l’ex sindaco Raffaele La Sala posta: «Forza maestro Tranchese, forse si può sistemare. Anche se vandalismo e incuria sono una miscela micidiale. Dalla foto si vede, insieme al danneggiamento, anche un principio di distacco delle maioliche. Che peccato».
Ma non sono pochi gli episodi di vandalismo e inciviltà in città come le scritte vergate sul Monumento ai Caduti di piazza Umberto I, che hanno richiesto più di una volta una pulitura del basamento in pietra che presentava numerose scritte realizzate con il pennarello. Graffiti di vario genere che deturpavano la base del monumento realizzato nel 1927 dallo scultore napoletano Raffaele Marino. Imbrattate mesi fa anche la targa del Gruppo Scout Agesci Atripalda 1 e quella di intitolazione della villa comunale di piazza Sparavigna a Don Peppe Diana. Pochi giorni fa anche un leccio in piazza Umberto è stato vandalizzato da ignoti.

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