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Il presidente Biancardi ad Atripalda:«Sanità lontana dalla gente. C’è bisogno di confronto e dialogo con tutte le parti sul territorio». FOTO

Pubblicato in data: 18/3/2019 alle ore:12:10 • Categoria: Politica

«Sulle incombenze e incompetenze nella sanità irpina dobbiamo dire la nostra ad alta voce e avere il coraggio di parlare. Dobbiamo dirlo nei luoghi istituzionali. C’è bisogno di un confronto e dialogo con tutte le parti sociali, i sindacati, l’ordine dei medici e tutte le istituzioni, anche quelle che non hanno competenza, perché noi siamo qui per portare i problemi che le associazione e le categorie ci sottopongono. Il tempo dei pupari è finito. Abbiamo una Provincia libera con un presidente libero che può dire quello che vuole  perché non legato a nessuno». E’ l’appello che il Presidente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi, intervenuto ieri mattina ad Atripalda, fa al tavolo tecnico promosso da Primavera Irpinia  sul tema: “La sanità irpina alla luce della politica sanitaria regionale. Quale futuro?”. Un confronto con i medici di base e specialisti irpini. Il primo inquilino di Palazzo Caracciolo chiede maggiore attenzione e un confronto alla Regione Campania: «C’è bi bvncxsogno di una sanità che venga incontro alle reali esigenze del territorio. Bisogna capire la regione come fa a stanziare i fondi su base di quale programmazione». Esorta ad avere maggiore coraggio: «Abbiamo un provincia molto vasta, conosciamo l’Irpinia, le sue problematiche e le esigenze che ha ormai da anni che non vengono purtroppo correlate a soluzioni. Abbiamo delle aree carenti, come sindaco nei passati mesi ho fatto una lotta per l’attività della guardia medica e della medicina di base nel baianese. Sappiamo che la Regione distribuisce i fondi tra le province sulla base di un criterio e poi tocca all’Asl provinciale fare un piano di investimento. E qui che noi chiediamo maggiore attenzione».
Ribadisce la disponibilità dell’Ente di piazza Libertà a farsi portavoce delle istanze: «Sebbene non abbia la competenza sulla sanità si può utilizzare la Provincia come megafono per tenere alta l’attenzione sul territorio» ribadendo che c’è «bisogno di maggiore coraggio. Tutti quanti insieme, la politica, deve alzare la testa e dire con grande libertà il proprio pensiero. Non è una questione di colore politici ma di competenze». Tiene a rimarcare inoltre che: «la mia elezione, è il risultato della decadenza dei pupari in Irpinia». Porta al tavolo, come esempio di cattiva politica anche l’infinita telenovela del centro autismo di Valle rivendicando di aver risolto:«un problema di viabilità provinciale. Rischia però di diventare  un’altra struttura senza gestione che poi rischia di essere vandalizzata. Aspettiamo il prossimo incontro di fine mese. Anche qui bisogna lavorare in sinergia. Però poi quando mi si risponde che non ci sono fondi, in quel caso non posso farci nulla: allora Regione e Asl devono poter portare maggiori servizi alla nostra provincia».
Per il coordinatore provinciale della Lega Sabino Morano :«ancora una volta Primavera Irpinia ha voluto organizzare questo convegno perché noi siamo la politica che vuole ascoltare, che vuole parlare con chi opera nella sanità, con i medici, con chi si confronta con i problemi di tutti i giorni. Vengono fuori delle criticità assolute per quanto riguarda le impostazioni generali della sanità, criticità che molto spesso hanno delle responsabilità precise e noi ci candidiamo come associazione politica, che ha la sua declinazione nel partito di cui sono segretario provinciale, ad essere portavoce di queste istanze».
Ad introdurre i lavori il coordinatore cittadino di Primavera Irpinia, Massimo Bimonte ed Errico Venezia, responsabile della Sanità di Primavera Irpinia: «un secondo incontro che segue quello dello scorso anno
sulla sussidiarietà sul territorio. Non abbiamo però avuto ancora risposte concrete da parte delle autorità proposte». Adelchi Silvestri sottolinea l’importanza di una maggiore e migliore integrazione delle varie componenti della Sanità, ospedali Moscati, Asl con i distretti sanitari, medici di base, specialisti e case di cura. L’ex sindaco di Montemarano e medico Mario Marino: «Bisogna cambiare la struttura sul territorio».
Il medico Rosa Santoro di Calstelfranci evidenzia  le criticità dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi «dove non c’è un pronto soccorso di emergenza, lunghe liste di attese».  Antonio Cione chiede infine  che venga calata  «un’organizzazione a misura del territorio altrimenti si rischia di creare dei castelli di sabbia».

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