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Pnrr, il sindaco Spagnuolo: «puntare su Abellinum e cultura» e il prof Mastroberardino: «non sia un’occasione persa ma colmare i gap di competitività». Foto

Pubblicato in data: 16/12/2021 alle ore:09:28 • Categoria: Attualità

«Come Comune stiamo già lavorando sul Pnrr. Sul piatto pensiamo di inserire, per attrarre risorse, nell’ambito della Area Vasta Città di Abellinum, la valorizzazione del parco archeologico e tutto ciò che fa parte del patrimonio storico-archeologico della città. Per noi è un punto essenziale nel momento in cui si ragiona di cultura e turismo con un miglioramento delle qualità della vita. Un lavoro già iniziato con l’Università di Salerno ma il salto di qualità è mettere insieme tutti i siti archeologici interni della Campania». L’occasione di elencare le prime idee sullo sviluppo di Atripalda «in termini di recupero di competitività» per il sindaco Giuseppe Spagnuolo è stato l’incontro dibattito promosso dall’associazione “L’Argine Aps” presieduta da Tonino Acerra nella Sala Consiliare e dal titolo: “Il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: sfide e opportunità per il nostro territorio”. Oltre ad Abellinum il primo cittadino punta anche al «recupero di Palazzo Caracciolo, un altro pregio dal punto di vista storico della città da destinare a contenitore di attività di istruzione, ricerca e cultura d’impresa. Abbiamo la necessità di recuperare la nostra storia».
Ed ancora il tema ambientale della Valle del Sabato, dissesto idrogeologico e riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica per gli edifici di Alvanite, via Fiumitello e contrada Spagnola e sulle infrastrutture con il recupero della funzionalità della stazione ferroviaria di Avellino con l’elettrificazione e la soppressione del passaggio a livello di via Appia per migliorare la qualità di vita e dei tempi della città «ma con la struttura burocratica e tecnica che c’è oggi nella pubblica amministrazione – conclude preoccupato Spagnuolo – questa opportunità irripetibile è irrealizzabile. Ci vuole un cambio di passo».
Un confronto con il professore Piero Mastroberardino, ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università degli Studi di Foggia, alla guida dell’omonima azienda vitivinicola atripaldese nota in tutto il mondo che ha toccato il tema delle tipologie di intervento utili a garantire lo sviluppo territoriale affinché il Pnrr non sia un’occasione persa «la mia vita professionale mi porta tutti i giorni a rivendicare l’orgoglio di essere cittadino di questa terra. Ovunque nel mondo inizio i miei seminari descrivendo il mio territorio, cioè parlando della geografia di questa Irpinia e quindi la mia sofferenza, come la vostra, è grande nel vedere quante occasioni abbiamo perduto negli anni a fronte di un patrimonio intellettuale, di creatività e di forza di volontà di una comunità territoriale che ha espresso sempre grandi figure e menti. Quindi questa ha sostenuto più sacrifici di quanto abbia raccolto in termini di benefici. Per cui solo questo aspetto è una molla e una forza inesauribile che mi spinge a fare un appello ad avere un grande rispetto per queste risorse che potrebbero arrivare e che potrebbero essere una sorta di salvagente per una terra che nonostante tutto continua a registrare delle arretratezze, dei gap di competitività su base internazionale».
Mastroberardino mette in guardia dai rischi di «assalto alla diligenza» auspica di «superare gli individualismi» con un «colloquio fruttuoso nella filiera istituzionale che dovrebbe svestirsi e scrollarsi nell’ottica delle fazioni», teme «la mia preoccupazione sono i grandi appetiti che si stanno manifestando per la transizione ecologica mentre si dovrebbe mettere prima in sicurezza il Paese dal dissesto idrogeologico», il pericolo indebitamento degli enti, la necessità di «colmare i gap di competitività» per rammagliare il territorio e le «pari opportunità dal punto di vista competitivo».
Nel saluto introduttivo, l’ex consigliere comunale Tonino Acerra, si è richiamato al messaggio del presidente della Repubblica «ci deve essere un lavoro di sinergia tra tutte le componenti istituzionali e gli imprenditori per essere pronti con progetti per creare quelle condizioni che i nostri giovani possano restar enei loro paesi nativi e possano mettere le proprie competenze a servizio dello sviluppo dei territori».
In chiusura l’associazione “L’Argine” ha omaggiato il professore Mastroberardino di un dipinto di San Sabino su piatto realizzato dall’artista atripaldese Carmine Tranchese.

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