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Parco San Gregorio, tagliati finora 400 alberi: scontro in Consiglio comunale. L’opposizione chiede lo stop ma il sindaco ribadisce: «tutto fatto con l’ok della Regione»

Pubblicato in data: 27/3/2022 alle ore:13:57 • Categoria: Attualità

Tagliati oltre 400 alberi a parco San Gregorio ad Atripalda. Ma il Progetto di taglio prevede di arrivare a mille metri cubi di piante da asportare da Pineta Sessa, rispetto ai 1800 metri cubi previsti dal Piano forestazione approvato dalla Regione. In compenso piantati già 500 giovani alberi e ne arriveranno altre 1364. A comunicarlo in Consiglio comunale l’altra sera è stato il sindaco Giuseppe Spagnuolo con il delegato all’Ambiente Costantino Pesca incalzati dall’opposizione che ha richiesto lo stop alle motoseghe. Ma l’amministrazione tira dritto, come ribadito dal primo cittadino e dal delegato, nonostante la richiesta dell’ex sindaco Paolo Spagnuolo, che durante il question time, ha riacceso i riflettori su una vicenda che sta sollevando polemiche, sfociata anche in un esposto in Procura presentato da duecento cittadini capeggiati dall’onorevole Alberta De Simone unitamente a Roberto Renzulli ed Ermelindo Romano del Comitato Abc. «Un intervento che ha destato fortissime perplessità. Quando un gruppo di cittadini guidati da un politico così importante, l’onorevole De Simone che ha ricoperto dei ruoli istituzionali altissimi, si rivolge alla Procura – ha esordito in aula Paolo Spagnuolo che stigmatizza il mancato invito alla conferenza stampa – a voi non viene il dubbio di sospendere e rivedere l’intervento? Ha presentato un esposto chi ha creduto fortemente nella politica per una vita e nella mediazione, se l’onorevole è arrivata a ciò significa che la politica ha fallito. Per questo vi chiediamo di fermarvi, sospendere i tagli e spiegare alla città. Invece quello che desta perplessità è l’atteggiamento di chiusura anche rispetto a quanto detto da più di un agronomo. Non si è effettuato un taglio prudenziale come fissa la legge, aggravato anche dalla tipologia di appalto fatto: più taglio più vendo».
Il sindaco contesta le critiche e ribadisce, come nella conferenza stampa, che tutto è fatto sotto controllo e per rendere fruibile il parco: «Ora saremo al 75% del Piano taglio previsto. Ad ottobre eravamo al 30% e con il verbale di febbraio superato il 60%. Si sta tagliando da aprile e maggio scorso. Poi ad un certo punto dalla sera alla mattina emerge uno scalpore nell’opinione pubblica. Probabilmente perché due persone, un comitato elettorale con un format alla “Fabio e Mingo” dei tempi migliori sono andati lì e si sono messi vicino ad un tronco e hanno fatto scalpore. Poi sono andati a prendere a casa una persona che ha una sensibilità particolare sulla pineta Sessa. Da qui è nato lo scalpore ma ribadisco che il taglio è stato fatto tutto nel rispetto da aprile: abbiamo uno studio tecnico fatto partito dal Piano di gestione forestazione approvato in Consiglio. Le cose sono state fatte anche con parsimonia senza spingere troppo nel taglio. Il Progetto di taglio supera di poco i mille metri cubi, rispetto ai 1800 metri cubi previsti dal Piano forestazione e approvato dalla Regione. Poco più della metà perciò. Nel percorso di verifica delle condizioni delle varie piante sono state selezionate e tagliate quelle già secche e quelle in via di sradicamento. Alberi per buona parte morti. Ora non ci possiamo fermare ma bisogna proseguire la pulizia del secco e selezionare gli alberi dove sono uno addosso all’altro o cresciuti troppo in alto per consentire agli altri di svilupparsi. Finalmente oggi si fa un piano di selezione. Con ritardo, si doveva farlo prima. Un intervento tecnico non eccessivo per rimettere in sicurezza tutto il parco che già si vedrà in estate. Quello che abbiamo tolto era per salvare quello che rimane. Lo scalpore che è venuto fuori non ha creato quello spazio di mediazione che va cercato. Quando la vicenda si affronta in questi termini e si arriva a delle dichiarazioni in cui ci si rivolge alla Procura, lo spazio della mediazione non c’è. Una mattina si sono svegliati e sono andati. Riguardo poi alla modalità di affidamento non c’è una modalità diversa rispetto ad un’asta pubblica. Chi non vede questo guarda con altri occhi, una cosa lapalissiana. Manca poco per l’ultimazione dei lavori e quindi se ci fermiamo ora resterà un intervento monco».
Il delegato all’Ambiente Costantino Pesca illustra tempi e interventi: «Lì si sta facendo non uno smantellamento ma un taglio selettivo che riguarda 700 piante, necessario ad un parco che è invecchiato rispetto agli anni dell’onorevole De Simone, che ringraziamo per l’acquisizione della pineta, ma sul quale interveniamo tardi, con un clamoroso ritardo. Senza voler fare una critica a chi ci ha preceduto. C’è un agglomerato di rovi e spine. C’era bisogno di un intervento di selezione e di riqualificare un’area che non era usufruibile da parte della città, fatta non su una base di una valutazione soggettiva ma di una relazione tecnica. Il Piano forestale prevede il taglio del 30% e arriveremo a 720 piante. L’ultima relazione parla di circa 400 piante già tagliate. Nell’arco di due mesi il lavoro di taglio sarà ultimo. Un taglio che si effettua sotto i controlli del settore regionale di competenza. Non è un parco sano ma dovremo poi fare altri interventi di spesa per pulirlo a valle. L’intento, come più volte ribadito è di dare una maggiore fruibilità e messa in sicurezza. La piantumazione già sta avvenendo. Abbiamo piantumato circa 500 piante e la Regione ci ha assegnati altri 1364 alberi che saranno piantati. E’ così che si porta a compimento quello che è un bosco sano. Per questo non sono favorevole a bloccare i lavori che sono in fase di ultimazione e ritengo che questo lavoro sarà apprezzato in futuro. Lavori che si dovevano fare trent’anni fa. Nell’arco di dieci anni avremo un parco completamente trasformato. Non è vero che lì sopra non ci sono più alberi». L’ex sindaco rinnova la richiesta di sospendere i tagli: «visto che sono stati tagliati già 400 alberi riteniamo che sia opportuno sospendere il taglio e iniziare la piantumazione così da avere un impatto visivo ed ambientale più morbido».

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