Più spazi e maggiore ascolto: lo chiedono i giovani di Atripalda attraverso la ricerca Argine sull’emarginazione. Foto
Pubblicato in data: 4/4/2022 alle ore:14:49 • Categoria: Attualità •Più spazi e la possibilità di essere ascoltati per crescere insieme. A chiederlo sono i giovani della cittadina del Sabato. E’ quanto emerso dalla ricerca “Argine”, realizzata dall’associazione “Laika” e patrocinata dal Comune di Atripalda. “Argine” è l’acronimo di Azione di Rigenerazione Giovanile contro le Nuove Emarginazioni, un lavoro che ha visto impegnati gli psicologi Andrea Cerrito e Mariangela Perito e il sociologo Andrea Famiglietti che hanno analizzato la condizione giovanile cittadina.
Ascoltati 102 giovani, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che attraverso un questionario e delle interviste specifiche, con un campionamento non probabilistico ma a grappoli attraverso delle reti di prossimità, hanno contribuito a ricostruire la dimensione giovanile atripaldese. «Una ricerca per far emergere le criticità che sono presenti in base alla vivibilità e alla concezione e considerazione che i giovani hanno di Atripalda – illustra il sociologo Andrea Famiglietti -. Ovviamente sono emerse delle criticità correlate al contesto urbano e legate all’assenza di determinate strutture e spazi e possibilità. Da questi criticità siamo partiti per conoscerle più a fondo». Oltre alla carenza di spazi per giovani, le criticità riguardano anche la mancanza di opportunità per l’occupazione e «alla scarsa valorizzazione delle professionalità presenti sul territorio che costringono la maggior parte dei giovani ad andare via. Noi ci poniamo come mediatori tra il mondo giovanile e la realtà istituzionale e politica, dando voce a chi spesso non ha voce. Poi sono stati somministrati anche due item legati ai tempi del Covid che hanno costretto molti giovani a rinchiudersi nelle stanze allontanandoli dagli spazi aperti».
Per l’assessore alle Politiche Sociali e all’integrazione Nancy Palladino «questa ricerca è stata fortemente voluta per avere una base da cui partire per capire quali erano i punti di forza e di debolezza di questa città nei confronti della popolazione giovanile. Sicuramente emergono tantissimi spunti di riflessione consegnati dai ricercatori. Atripalda, pur essendo una città tranquilla, purtroppo non è a misura dei giovani per il contesto in cui viviamo, per la mancanza di spazi associativi che avevamo già individuato, ma anche l’eccessiva burocratizzazione della macchina amministrativa per fare diverse cose. Questa ricerca è una buona pratica come strumento di partecipazione. Ringrazio Laika».
Niente strumentalizzazioni pre-elettorali auspica infine don Fabio Mauriello della parrocchia di Sant’Ippolisto: «l’indagine ha prodotto significative riflessioni dei giovani su quelli che sono i luoghi che la città non offre da un punto di vista giovanile e sulle situazioni che vivono come la voglia di essere ascoltarli. Mi auguro che questa ricerca, a ridosso delle elezioni comunali, non venga strumentalizzata».
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