Abellinum, in Comune l’Università di Salerno e la Soprintendenza hanno presentato i risultati degli scavi. Foto
Pubblicato in data: 24/9/2022 alle ore:13:09 • Categoria: Attualità •«Abbiamo rinnovato, ma modificandola e migliorandola notevolmente, la convenzione». Un parco archeologico innovativo che torni ad essere vivo. E’ questo il senso del convegno dal titolo “Abellinum. La città riscoperta “, nato due anni fa attraverso la sottoscrizione di una convenzione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino-MiBAC, il Comune di Atripalda e il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DiSPaC dell’Università degli Studi di Salerno.
In mattinata c’+ stato un Open Day nel parco archeologico. Un piano per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dell’antica domus romana che vede un lavoro di archivio e bibliografico, le ricognizioni archeologiche e geo-morfologiche e nuove campagne di scavo.
Ad introdurre i lavori, nella Sala Consiliare, il sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo: «Sin dalle linee programmatiche abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla valorizzazione del nostro patrimonio storico. Valorizzare il parco significa creare turismo di cui ne beneficerà il commercio. Già dal prossimo bilancio stanzieremo maggiori fondi sulla cultura e sulla valorizzazione del nostro parco. Una scelta coraggiosa perché è un’impresa difficile a lungo termine. Punteremo anche a riportare alla luce la Tomba a Camera».
Tra gli interventi quella della Soprintendente, l’architetto Raffaella Bonaudo e del delegato al parco Lello Barbarisi che ha moderato l’incontro. Il professore Alfonso Santoriello, docente di Archeologia dei Paesaggi (Unisa), ha illustrato ai presenti una serie di studi e diapositive sul parco e gli interventi di scavo realizzati: «Quando parliamo dell’area archeologica penso ad un polmone verde della comunità dove si possano vivere tutti gli aspetti». Il professore Luca Cerchiai, Direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Unisa: «Abellinum ha due punti forti, è un luogo pubblico, perciò deve essere accessibile, non è limitato ad essere un prototipo di ricerca, ma una vera e propria istituzione a cui possono partecipare tutti. E poi l’altro elemento importante è che il segreto del Parco Archeologico è la sua permanenza, quindi la gestione sia archeologica, paesistica, ambientale e della comunità».
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