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Ex sede Asl di via Tiratore: l’Amministrazione punta ad un comodato o ad acquistare l’immobile ad un prezzo simbolico

Pubblicato in data: 11/11/2022 alle ore:14:47 • Categoria: Attualità

Ottenere l’utilizzo in comodato d’uso o procedere alla sua acquisizione a patrimonio comunale ad un prezzo simbolico. Dopo l’asta andata deserta con la quale l’Inail aveva messo per al seconda volta in vendita l’ex sede Asl di via Tiratore, il sindaco Paolo Spagnuolo bussa alla porta dell’Istituto Nazionale di Assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro.
L’Amministrazione sta lavorando infatti per ottenere in comodato d’uso l’immobile o di procederne all’acquisizione a patrimonio comunale. «Contatterò la dirigente regionale dell’Inail che fu già qui in Comune lo scorso 27 luglio per capire quale intenzioni abbia oggi Inail – illustra la fascia tricolore -. Il nostro obiettivo e interesse principale è quello di bonificare quell’area e di intervenire su una struttura che dal punto di vista del decoro è un pugno allo stomaco. Fino ad oggi mi sembra che Inail non ci sia riuscita nell’alienazione. Come Comune sto raccogliendo le istanze del territorio rispetto a quella struttura, è confermo che un po’ di interesse c’è. Le istanze di chi opera nel sociale, nel mondo sanitario e degli operatori economici. Per cui procederemo a fare da tramite con l’Inail per capire quali siano le intenzioni rispetto a quella struttura».
Il grande edificio di via Tiratore, che si affaccia sul corso del fiume Sabato, per decenni ha ospitato gli uffici e gli ambulatori del Distretto Sanitario locale dell’Asl Av2. Una volta dismesso è finito più volte nel mirino dei vandali. Oggi è chiuso e abbandonato da decenni. E’ costituito da ben cinque corpi distinti, per una superficie complessiva di circa 27mila metri quadrati.
«Lavoriamo all’ipotesi di un contratto di comodato gratuito – prosegue il primo cittadino -. Ma si capisce che è un immobile da ristrutturare tutto. Visto che l’edificio non è appetibile sul mercato, confidiamo in un trasferimento di proprietà a titolo gratuito con una somma simbolica perché spetterà poi all’acquirente, eventualmente al Comune, accollarsi tutte le spese di ripristino perché è in condizioni pietose».
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di sfruttare la struttura poi «attuando diversi progetti, quali la creazione di un polo di formazione, l’insediamento di attività socio-sanitarie ed assistenziali, una casa di riposo e l’assegnazione di spazi alle associazioni presenti sul territorio».
L’immobile è costituito da ben cinque palazzine, distinte tra loro ma unite, per una superficie complessiva di circa tredicimila metri quadrati con ampi parcheggi coperti ed esterni al perimetro per un totale di 27mila metri quadrati.
Dopo il trasferimento dei laboratori dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino negli uffici di via Manfredi e dell’Arpac presso la sede di Avellino in via Circumvallazione, l’immobile è rimasto chiuso al pubblico. Porte e cancelli sbarrati con lucchetti. Da allora la situazione di degrado e di abbandono è aumentata con il passare degli anni. Fu anche proposto di utilizzare l’edificio come sede provvisoria del Tribunale di Avellino per consentire all’immobile di piazza D’Armi la realizzazione degli interventi necessari di messa in sicurezza. Ipotesi poi tramontata. Si parlò anche come sede distaccata di alcuni corsi universitari, ma ad oggi la struttura è rimasta nel dimenticatoio.

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