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Debiti fuori bilancio, il Comune paga l’ultima rata del piano di rientro per gli espropri dell’ex Centro Pmi

Pubblicato in data: 15/11/2022 alle ore:15:40 • Categoria: Attualità

Si chiude il Piano di rientro triennale per il Comune di Atripalda legato ad un debito fuori bilancio.
Palazzo di città ha predisposto tutti gli atti per procedere alla liquidazione della sesta e ultima rata del debito legato agli espropri dei terreni per oltre 13mila metri quadrati per la realizzazione dell’ex Centro Pmi di via San Lorenzo, immobile poi alienato ad un privato.
Con il pagamento della rata il Comune si avvia così ad estinguere un piano di rientro molto oneroso per le casse comunali nato da una sentenza giudiziaria.
Un Piano triennale di rateizzazione del pagamento di 600mila euro maturato a seguito della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli di un lungo contenzioso approdato in Cassazione. La Quinta Sezione della Corte di Appello di Napoli, con sentenza n.4266 del 2018, aveva determinato l’indennità di esproprio concernente i terreni di via San Lorenzo di proprietà della famiglia Gengaro, difesa dagli avvocati Antonio e Caterina Barra, utilizzati dal Comune per realizzarvi l’ex Centro Pmi, alienato poi dal Comune ad un privato per l’importo di 1.760.000 euro. La somma fissata come indennità era stata di un milione e 150mila euro e la relativa indennità di occupazione legittima dal 25 marzo 1996 al 27 giugno del 2000 nell’importo di 233.432,60 euro. La Giunta, nel novembre 2018, propose ricorso per Cassazione chiedendo in via preliminare la sospensiva della sentenza della Corte d’Appello. Con ordinanza n.1941 del 04/07/2019 emessa sempre dalla stessa Corte di Appello di Napoli venne sospesa l’efficacia esecutiva della sentenza n.4266/2018 nella parte eccedente l’importo di 600mila euro. Gli uffici hanno proceduto accantonare presso il Mef (Ragioneria Territoriale dello Stato di Napoli) la somma di 50mila euro per liquidare l’ultima rata.
Si è concluso anche un secondo Piano triennale relativo al debito fuori bilancio che nasce dalla sentenza numero 4008/2016 emessa dal Tribunale di Napoli che in primo grado condannò il comune di Atripalda a pagare 946.535,18 oltre interessi, spese di giudizio e Ctu (25mila euro oltre oneri). Oggetto del contendere i lavori di costruzione degli alloggi popolari di contrada Alvanite che dovevano ospitare le famiglie colpite dal sisma, 17 palazzine in tutto. Il Comune ha pagato a favore della società HCE Costruzioni Spa che ha incorporato per fusione la Imprepar-Impregilo Partecipazioni Spa, l’ultima rata da 100mila euro. Oggetto del contendere i lavori di costruzione degli alloggi popolari delle 17 palazzine, controversia nata con l’impresa esecutrice dei lavori per i ritardi nei pagamenti.
Proprio in relazione alla realizzazione di tale quartiere nacque una controversia con l’impresa esecutrice dei lavori per i ritardi nei pagamenti.
La Impregilo si rivolse al Tribunale di Napoli chiedendo al Comune di Atripalda circa 10 milioni di euro. La sezione 6 del Tribunale partenopeo nel 2016 condannò il comune del Sabato a pagare circa 950mila euro.

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