Nasce il Gruppo Archeologico La Civita per la tutela e valorizzazione di Abellinum. Foto
Pubblicato in data: 11/12/2022 alle ore:09:25 • Categoria: Attualità •Battesimo per il neonato “gruppo archeologico La Civita” ad Atripalda. I giovani componenti dell’associazione che punta a tutelare e valorizzare Abellinum ma anche i beni storico ed artistici della cittadina del Sabato si sono presentati l’altra sera nella chiesa madre di Sant’Ippolisto Martire, culla della cristianità in Irpinia per la presenza dello Specus Martyrum. A guidare il gruppo è il giovane archeologo Paolo Preziuso: «non a caso abbiamo scelto questo posto stasera per la presentazione dell’associazione, perché questo è un centro culturale, da qui si sviluppa tutta la storia della città». Illustra gli obiettivi: «siamo attivi sul territorio per valorizzare e tutelare i nostri beni archeologici. L’archeologica ci consente di tutelare da dove veniamo. Il gruppo punta a tutelare tutti quei beni che erano nel degrado». Il logo è composto da un guerriero nella Dogana con l’orologio e sotto lo scorrere delle acque che richiamano al fiume Sabato «elemento che ha aiutato il trasporto di persone e merci sin dall’antichità». Lo spirito e le finalità del gruppo sono quelle di creare «eventi archeologici relazionandoci con le altre realtà attraverso dei percorsi naturalistici che spingono l’individuo a ritornare ad Abellinum, attivando elementi sensoriali, ricreando riproduzione storiche e un parco che sia anche adatto a scopi di lettura e didattici. Vogliamo creare così un’identità storica atripaldese. A noi ci unisce un requisito: la passione per la cultura, perché riteniamo che sia l’unico elemento che possa sviluppare un posto».
Prima della presentazione dei primi temi scientifici i saluti e la benedizione di Don Luca «Auguriamo lunga vita perché la motivazione è bella. Il fatto che siano dei giovani a prendersi cura dei beni culturali è una bella cosa» e Don Ranieri «un bellissimo progetto. Quando si costruisce un’associazione dobbiamo imparare a camminare insieme. Questo gruppo archeologico può risultare importante perché aiuterà la nostra comunità a valorizzare il nostro patrimonio archeologico e artistico. Ben venga il vostro contributo. Un gruppo che possa dare impulso alla storia di questa nostra comunità».
In sala per l’Amministrazione presenti gli assessori Lello Barbarisi, Gianna Parziale e Lello Labate. «La vostra associazione potrà sostenere le nostre attività – dichiara il delegato ai Beni Storici e artistici ed Abellinum, Lello Barbarisi -. E queste estate già lo avete fatto tenendo il parco in vita. Purtroppo scontiamo una difficoltà che viene dalle Soprintendenze: restiamo spesso impegnati nella burocrazia e nella gestione del patrimonio e stiamo cercando di sottrarci a ciò sottoscrivendo con loro un contratto di gestione. In modo che quando loro non ci saranno ci saremo noi per evitare che a ferragosto il parco resti chiuso. E questo non ci consente di andare nella direzione della valorizzazione». Il consigliere ribadisce poi «siamo impegnati nella costruzione del parco urbano che passerà attraverso uno strumento urbanistico rimasto inspiegabilmente fermo per cinque anni. Questo amministrazione non ha interessi più forti che la valorizzazione del parco. E lo si vede dal cartellone degli eventi natalizi dandoci proprio il nome di Natale in Abellinum». Rivendica il finanziamento «Abbiamo ottenuto un finanziamento importante di 100mila euro dalla Provincia dei quali 70 mila euro saranno utilizzati per la conservazione dei beni riportati alla luce, che si aggiungeranno agli altri che purtroppo non sono in buoni condizioni. Poi cercheremo di illuminare il parco perché questo ci consentirà di poterlo aprire e tenere eventi anche serali. Avvieremo queste opere come al digitalizzazione. Perciò un’associazione così di giovani va incoraggiata e speriamo di fare insieme cose buone per Atripalda e Abellinum».
A comporre il gruppo archeologico tutti giovani: c’è Maria Cristina Donciglio tesoriere e e segretario, dottoressa in consulenza e management aziendale, gli storici dell’arte Giuseppe De Masi e Francesco Cozzolino, Emanuele Lucio Capobianco appassionato di astronomia e studente di ingegneria informatica e Giovanni Guerriero ingegnere elettronico per l’automazione.
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