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Scontro in Consiglio sul cambio di destinazione d’uso dell’ex Centro Pmi per adibirlo da gennaio a scuola

Pubblicato in data: 29/12/2022 alle ore:17:51 • Categoria: Attualità

Scontro nell’ultimo Coniglio comunale sul cambio di destinazione d’uso dell’ex centro Pmi che dal prossimo 9 gennaio dovrà ospitare le classi della scuola media “Masi” per consentire i lavori di demolizione e ricostruzione del vecchio plesso scolastico. Alla fine il parlamentino dà il via libera con il voto contrario del gruppo dell’ex sindaco e l’astensione della capogruppo di Abc.  A relazionare è l’assessore all’Istruzione Lello Labate che critica l’operato della precedente amministrazione: «Finalmente parliamo della nostra soluzione al trasferimento dei ragazzi che finora hanno visto solo chiacchiere e un bluff. Daremo una soluzione concreta e non dei moduli prefabbricati su cui erano stati portati dei preventivi a spicciolata». Ma l’opposizione solleva perplessità con l’ex assessore all’istruzione Anna Nazzaro: «sulla sicurezza ho delle perplessità anche perché l’Asl ci ha dato delle prescrizioni. I moduli prefabbricati a nord Italia sono scuole a tutti gli effetti. Le perplessità sono sulla viabilità, sui parcheggi e la coabitazione al piano terra di un grande supermercato. Ormai la cosa è fatta, avete già deciso tutto è la nostra presenza stasera è relativa». Labate chiarisce: «la prescrizione dell’Asl è che le aule devono essere tutte sullo stesso piano, e così sarà». Il capogruppo di Abc Nunzia Battista stigmatizza la mancata risposta all’interrogazione presentata a fine settembre e chiede chiarimenti sul trasferimento «non entro nel merito della proposta, ma chiedo che venga dettagliata. L’assessore ci ha parlato di quello che altri avrebbero dovuto fare e non hanno fatto». E così l’assessore Labate illustra all’aula la collocazione della nuova scuola presso l’ex centro di via San Lorenzo: «tutte le 17 aule saranno allocate al primo piano con tutti i comfort e metratura da 45 a 50 mq, aria condizionata e ascensore per disabili. Al piano interrato ci saranno i laboratori. Sappiamo che è una soluzione d’emergenza, ma dobbiamo trovare la migliore soluzione per i ragazzi al minore costo. Il nostro faro è avviare i lavori di demolizione e costruzione della nuova scuola e saremo vigili sui tempi dell’intervento».

Il sindaco Paolo Spagnuolo prova ad assicurare l’aula: «Oggi non concediamo il permesso a costruire ma il consiglio comunale è chiamato ad esprimersi in merito alla pubblica autorità per consentire di avviare la costruzione della nuova scuola. Il cambio di destinazione sarà temporaneo. Venuto meno questo interesse pubblico il privato farà nuove richiesta che saranno valutate dall’ufficio urbanistico».
Ma l’ex sindaco Giuseppe Spagnuolo contesta il progetto agli atti e il costo elevato del fitto: «Il progetto che sta agli atti del consiglio non è quello sui cui siamo chiamati perché non è aggiornato al parere vincolante dell’Asl. Quello presentato non è approvabile ma va adeguato altrimenti ci chiamate ad esprimerci su un progetto che non sappiamo se può essere conformato a quando richiede l’Asl. Inoltre il procedimento finanziario è manchevole di un parere sulla congruità del prezzo in base ai valori medi dell’osservatorio del mercato immobiliare su Atripalda. E’ fuori mercato pagare i 180mila euro di fitto annui. Sul cambio di destinazione infine riteniamo che non siamo temporaneo».

Non si fa attendere la replica di Paolo Spagnuolo: «non condividiamo le perplessità delle opposizioni. Il progetto agli atti è quello valutato dall’Asl. C’è solo una diversa disposizione. Il progetto va letto in questo senso qui. I pareri dell’Asl e dei Vigili del Fuoco sono favorevoli e non di perplessità. I ragazzi vanno trasferiti temporaneamente in una struttura adeguata. Per quanto riguarda l’aspetto economico siamo più che tranquilli. Non c’è promiscuità con il supermercato, ma accessi autonomi e area parcheggio retrostante per docenti e ata. Ci sarà un ingresso pedonale in sicurezza per i ragazzi. Il vostro giudizio è ingeneroso perché noi non avevamo una soluzione è l’abbiamo trovata in sei mesi» ha concluso il sindaco che cita Andreotti.

L’ex assessore Nancy Palladino, prima del voto finale, conclude «la soluzione che ci proponete stasera è una soluzione che tenevate in testa da quando siete arrivati. Perciò si poteva recuperare qualche mese in meno. Qui si fanno scelte politiche ma va adeguato il progetto al parere dell’Asl. Poi in alcune aule non ci sono finestre, ma nel momento in cui va la corrente come si fa. E poi nel caso in cui non funzioni l’ascensore come si farà. E in più. Ma dopo i 36 mesi, nel momento in cui ci restituiscono la scuola, cosa faremo sul cambio di destinazione d’uso?. E poi la spesa del fitto non è congrua a quella di mercato della zona. Ci sono tante perplessità».
Sul punto via libera compatto della maggioranza, mentre 4 voti contrari di “Atripalda Futura” ed un astenuto di Abc.

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