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La Corte dei Conti dà parere negativo sulla costituzione della municipalizzata ad Atripalda

Pubblicato in data: 11/4/2023 alle ore:14:26 • Categoria: Attualità

La Corte dei Conti dà parere negativo sulla costituzione della municipalizzata.
La sezione regionale di controllo per la Campania, composta dal presidente Massimo Gagliardi, e dai primi referendari Emanuele Scatola (relatore) e Ilaria Cirillo, nella camera di consiglio dello scorso 30 marzo, ha pronunciato la deliberazione n.91 pubblicata ieri mattina, con la quale boccia la decisione dell’amministrazione del sindaco Paolo Spagnuolo di voler costituire una società in house a totale controllo pubblico per l’effettuazione dei servizi di pubblica utilità. Ventuno pagine in tutto che decretano lo stop alla costituenda “ACM – Azienda Comunale Multiservizi Srl”.
Tra le contestazioni sollevate nel parere i giudici scrivono che la costituzione «è sganciata da qualsiasi ancoraggio ad elementi concreti e valutabili da questa Sezione. Il che integra una violazione dell’obbligo di motivazione analitica in ordine al carattere strettamente necessario della costituzione di tale società per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali e alla sussistenza dei presupposti per procedere all’affidamento in house, cui la costituzione della Società in esame è preordinata». Carenze riscontrate nella sostenibilità finanziaria «va richiamata la necessità che l’atto deliberativo di acquisizione di partecipazione sia quanto meno suffragato dallo sviluppo di un approfondito Business Plan dell’attività di impresa che si intende proseguire». Per la Corte «l’istruttoria si appalesa come carente e appare del tutto inadeguata a sorreggere la scelta di costituire la società in house, sotto il profilo della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria». Critiche anche per il piano economico finanziario presente che «è scarno e lacunoso: le previsioni di maggiori entrate appaiono inattendibili e l’incremento delle spese è chiaramente sottostimato. La chiara inadeguatezza del piano economico-finanziario non consente di effettuare uno scrutinio effettivo e puntuale in ordine alla sostenibilità finanziaria e alla convenienza economica dell’operazione». L’Amministrazione, nonostante il parere negativo incassato, può procedere ugualmente alla costituzione ma «è tenuta a motivare analiticamente le ragioni per le quali intenda discostarsi dal parere della magistratura contabile e a darne pubblicità».

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