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Sinistra Italiana Atripalda critica l’azione dell’amministrazione: «la rivoluzione deve essere la risoluzione nell’anno di problemi urgenti. Centro città in condizione di grande degrado». Replica anche sul futuro dell’ex cinema Ideal

Pubblicato in data: 12/1/2018 alle ore:09:30 • Categoria: Politica •

Dai propositi per il 2018 enunciati dall’assessore Troisi e dall’assessore Del Mauro ci sembra manchi qualcosa. 

Riguardo ai lavori pubblici l’attenzione alle scuole e alle strutture sportive è naturalmente d’obbligo, ma sostenere che si tratti di una rivoluzione per il 2018 appare esagerato considerato che si parla di progetti di medio lungo termine, nei quali si è appena nella fase di partecipazione a bandi per i finanziamenti, ancora neanche tutti emanati. Se si parla di una rivoluzione da attuare nel 2018 si immagina che ci si riferisca alla risoluzione nell’anno di problemi urgenti. Uno degli obiettivi di quest’amministrazione è ridare lustro ad Atripalda in controtendenza con quanto successo nell’ultima legislatura. Il migliore modo per farlo è quello di risolvere situazioni di oggettivo degrado e di cattivo utilizzo di importanti emergenze della nostra città. La sistemazione del parcheggio di largo Buozzi, il completamento dell’interminabile intervento sulla facciata del palazzo civico e la messa in sicurezza del palazzo Caracciolo vanno sicuramente bene, ma evidentemente non bastano. 

Esiste, in “bella” mostra nel pieno centro cittadino, una condizione di grande degrado che è un orribile biglietto da visita della nostra città. E’ la devastata piazza Sparavigna, da cui si accede alla villa comunale solo guadando, nei giorni di pioggia, la piscina naturale che si crea. Ma anche piazza Umberto primo non se la passa gran che bene con la pavimentazione in continua emergenza per il vizio di origine della pessima messa in opera.

Se salta il 2018 nella realizzazione di interventi che recuperano il decoro del centro cittadino, salta inevitabilmente il disegno del recupero della dignità di Atripalda, dunque uno dei capisaldi su cui fonda questa esperienza amministrativa. 

E in pieno centro cittadino svetta anche la Dogana dei Grani, altro fondamentale biglietto da visita della nostra città. Il monumento, assicura l’assessore Del Mauro, tornerà nella disponibilità del comune nel 2018. Va bene, ma qual è il progetto per il suo utilizzo? E’ possibile riprendere finalmente l’idea di aprirla alla cittadinanza come piazza coperta? E’ un’ipotesi su cui si lavorò molto con l’amministrazione Laurenzano, coinvolgendo anche le opposizioni, compreso l’attuale assessore Del Mauro. All’epoca la Soprintendenza, che aveva in uso la Dogana, oppose un’eccezionale resistenza a questo progetto. Ora però la disponibilità è tornata al comune. Esistono decine di esempi in giro per l’Italia di collaborazione pubblico privato nell’eccellente utilizzo di strutture simili, utile anche a sostenerne le spese di gestione. Bisogna solo capire se ad Atripalda vigono regole differenti da quelle che vigono nel resto della nazione? 

E poi il parco archeologico che fine ha fatto? Non ne parla più nessuno!

Sinistra Italiana Atripalda replica anche all’architetto Troncone sul futuro dell’ex cinema Ideal di Atripalda: 

Stia tranquillo, arch. Troncone! Tutti sanno bene che il cinema Ideal è di proprietà della sua famiglia e noi di certo non siamo pericolosi rivoluzionari che evocano espropri proletari. 
Chiarito questo, ci consentirà di essere preoccupati, quali cittadini ragionevoli ed attenti, rispetto al balzo all’indietro di sessantacinque anni compiuto dalla nostra comunità, rispetto a quando decise, per il tramite del proprio consiglio comunale, di trasferire un’importante proprietà pubblica, un’area posta nel pieno centro del paese, ad un privato, vincolandola alla realizzazione di un cinema , dunque di una struttura culturale destinata alla città tutta. Un’operazione, avanzata per l’epoca, di collaborazione tra pubblico e privato che si giovò, va riconosciuto, della capacità imprenditoriale di Ettore Troncone.
Oggi la nostra comunità non possiede più quell’area ma non ha più neanche il servizio culturale pubblico per dotarsi del quale aveva deciso di privarsene. Al suo posto, da più di un ventennio, abbiamo dovuto assistere al progressivo, crescente degrado di una struttura inutilizzata. E’ giusto tutto questo?
Possiamo essere, da cittadini, indignati, o dobbiamo assistere silenti a qualunque cosa accada in quell’area e voltarci dall’altra parte? E’ terrorismo politico dire la propria?
Ci auguriamo che il contributo previsto dalla legge Franceschini interessi anche il nostro cinema, ma l’entità dello stanziamento e l’ordine di priorità fissato per l’assegnazione del contributo nel decreto attuativo del 4 agosto scorso, non ci sembra lascino grandi spiragli per il finanziamento del cinema di Atripalda, per lo meno nel breve/medio termine. Pertanto, pensiamo che il tentativo di beneficiare della legge Franceschini non possa essere l’unica strada da percorrere. Non crediamo cioè sia il caso di attendere indefinitamente un ipotetico finanziamento pubblico senza recuperare la struttura.
Noi comunque, arch. Troncone, continueremo ad occuparci del cinema Ideal per seguirne l’evoluzione anche a riguardo alla sicurezza delle sue strutture, atteso che le sue rassicurazioni circa i materiali e le tecnologie adoperate per realizzarle più di sessant’anni fa non ci possono tranquillizzare, considerato anche che, da quello che riusciamo a percepire dalla visione di ciò che emerge dall’ “involucro” ligneo, l’edificio è privo di manutenzione da un bel po’.
Infine noi non ci tiriamo indietro mai di fronte ad una proposta di confronto pubblico. Solo che, facciamo così, per tranquillizzarla sulla nostra natura di pacifici democratici e non di pericolosi sovversivi, saremo molto pragmatici ed eviteremo di perderci in chiacchiere. Vediamoci solo quando lei avrà da comunicare alla cittadinanza novità concrete, sperando che non passino altri venti anni……..l’edificio ne può reggere molti meno.

Sinistra Italiana Atripalda

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