Parcheggio a pagamento Asl, il Tar dà torto al Comune: tutto da rifare. Palma: «Chiederò gli eventuali danni, c’è stato comportamento omissivo e irresponsabile dell’Ente»
Pubblicato in data: 30/12/2014 alle ore:06:17 • Categoria: Attualità •Tutto da rifare daccapo per il parcheggio pubblico a pagamento a servizio dell’Asl di via Manfredi. Il Tar di Salerno, con sentenza n.02223/2014, emessa dalla seconda sezione presieduta da Giovanni Sabbato con consigliere estensore Ezio Fedullo e referendario Maurizio Santise, nella camera di consiglio del giorno 11 dicembre, depositata in cancelleria lo scorso 24 dicembre, ha ritenuto fondato il ricorso del signor Francesco Sellitto che aveva impugnato il decreto di esproprio dei diritti di servitù emesso in data 17 ottobre 2014 dai responsabili del settore V Urbanistica dell’Utc, geometra Raffaele Nevola e del settore III Lavori Pubblici, ingegnere Silvestro Aquino, chiedendone l’annullamento previa sospensiva, ottenuta già in data 13 novembre, con conseguente condanna del Comune di Atripalda.
Il signor Sellitto, titolare di due attività commerciali che si affacciano sull’area di sosta in questione, aveva impugnato il decreto di esproprio dei diritti di servitù di cui è titolare per consentire alla famiglia Palma, proprietaria dell’area, di realizzare un parcheggio pubblico di 1500 mq. a pagamento con l’installazione di due sbarre automatizzate, all’ingresso e all’uscita dell’area, per circa 40 posti auto con tariffa oraria di 50 centesimi, applicando la stessa prevista per i parcheggi comunali nel centro.
La sezione staccata di Salerno del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha infatti con sentenza, pronunciata sul ricorso n.2351/2014, accolto la proposta di annullamento ed annullato il decreto di esproprio, che decade, in quanto non vi erano motivi oggettivamente validi per prorogare i termini di emissione dello stesso, dichiarando così illegittima la proroga concessa dal settore Urbanistica dell’Utc sulla scorta di «sopravvenute difficoltà organizzative dell’ufficio». Quest’ultimo, quindi, doveva necessariamente essere emesso entro il termine previsto della delibera di Giunta 117/2013 e cioè il 10/07/2014. La sua emissione tardiva pertanto, ne ha determinato la sua decadenza. Il Tar ha inoltre condannato il Comune di Atripalda alla refusione delle spese giudiziarie sostenute dalla parte ricorrente, nella complessiva misura di 2.000 euro, oltre oneri di leggi, nonché al rimborso del contributo unificato, nella misura di 1.800 euro, il tutto con attribuzione agli avvocati anticipatari.
A difendere Francesco Sellitto gli avvocati Renato De Lorenzo e Marco Bubani. La difesa del Comune di Atripalda invece, che con provvedimento di giunta aveva deciso di resistere in giudizio, era affidata all’avvocato Giovanni Ernesto Cerisano, professionista al quale era stato conferito mandato di rappresentanza e difesa del Comune dalla stessa famiglia Palma, proprietaria dell’area, che si è accollata i costi legali così come stabilito nell’approvazione del progetto e schema di convenzione per la gestione approvato dalla giunta in data 11 luglio 2013.
A questo punto, a seguito della sentenza, il Comune dovrà ripetere tutta la procedura ex novo, con nuova approvazione del progetto, con dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e, quindi, nuova fissazione del termine di emissione del decreto di esproprio.
Un stop per il progetto della famiglia Palma che quantifica i danni. «Chiederò gli eventuali danni causati dal ritardo del Comune nell’emettere il decreto di esproprio – commenta amareggiato l’ingegnere Francesco Palma -. Noi le nostre incombenze e costi li abbiamo sostenuti. Oltre 55mila euro per l’acquisto delle sbarre automatizzate e altri 18mila euro di spese legali. C’è stato un comportamento omissivo ed anche irresponsabile del Comune».
Ma prima di fare certe scelte, questo staff di legali che abbiamo al Comune, non sapevano dove andavano a cozzare.
Ma se i Palma chiederanno i danni, chi li pagherà?????
Sempre noi o qualcun altro, delegato a tutelare l’ Ente???????
Cose dell’altro mondo. Dobbiamo leggere certe risultanze che fanno rabbrividire.
OGGI 31 DICEMBRE ALLE ORE .7,45 NON SI È ANCORA VISTO UNO SPARGISALE.
ERA PROBABILMENTE ANCORA PRESTO.
SE ERANO STATI ATTENTI GIÀ DOVEVANO INTERVENIRE IERI SERA.
POVERI NOI.
Vediamo se qualcuno interessa la corte dei conti per il danno erariale?