San Sabino, questa mattina Messa e Santa Manna con il vescovo Marino. Processione rinviata a domenica. Fotoservizio
Pubblicato in data: 9/2/2015 alle ore:20:30 • Categoria: Attualità •Dopo il falò di piazza Umberto I il maltempo fa slittare a fine settimana anche la solenne processione in onore del Santo Patrono Sabino. I fiocchi di neve caduti questa mattina hanno spinto il comitato festa con il parroco don Enzo De Stefano a decidere di rinviare l’uscita in processione della statua di San Sabino con San Romolo per le strade del centro a domenica 15 febbraio alle ore 12.30.
A svolgersi questa mattina nella chiesa madre di Sant’Ippolisto Martire la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Avellino, Francesco Marino. «Purtroppo il tempo ci spinge a rinviare la processione – ha dichiarato il parroco Don Enzo prima della benedizione del vescovo -. Ringrazio il vescovo, tutti voi di questa presenza numerosa nonostante il maltempo, il coro di S.Ippolisto, coloro che hanno collaborato all’organizzazione di questa festa, don Ranieri e gli altri concelebranti». Il vescovo ha poi benedetto i fedeli invitandoli alla santa messa di San Modestino di sabato mattina, al duomo di Avellino, durante la quale ha comunicato che Gianpaolo si avvicinerà al ministero del diacono. Ai fedeli presenti distribuita anche la Santa Mamma.
Il rinvio della processione segue quello dell’accensione del grande falò di piazza Umberto I, che come da tradizione secolare, doveva avvenire la vigilia. Ma la pioggia caduta battente ieri ha spinto il parroco, il vicesindaco ed il comitato a rinviare tutto a sabato 14 febbraio, alle ore 19.00. Una decisione che non è stata seguita però dagli altri otto falò allestiti nelle contrade cittadine che invece, sfidando pioggia e fiocchi di neve, hanno dato fuoco ai focaroni come da tradizione. E così quella che doveva essere la notte dei falò sul modello di Nusco ha visto ognuno fare per sé e decidere in proprio senza coordinamento mentre alla fine a restare delusi sono state solo quelle poche persone, che sfidando il maltempo, avevano atteso invano in piazza Umberto l’accensione del grande falò allestito dai dipendenti comunali. Nelle contrade invece, anche se in tono minore, è stata festa tra panini con salsicce e buon vino. E sul mancato coordinamento il sindaco Paolo Spagnuolo cerca di spegnere le polemiche: «Non c’è stato coordinamento tra i vari organizzatori che in autonomia, avendo avuto l’autorizzazione, hanno deciso di accedere. Ma in questo non vedo nulla di trasgressivo mentre il falò simbolo di piazza Umberto, così come concordato con Don Enzo, sarà acceso sabato sera. L’importante è che sia rinata con forza e con un numero consistente una tradizione storica come quella dei focaroni».
Sindaco:
su impresa diretta si è fotografato un palo della illuminazione pubblica a via Aldo Moro nei pressi del civico 53 eroso ala base, forse anche per la pipì dei cani. Ma chi dovrebbe controllare queste cose? I tecnici Comunali? Ma se succede qualcosa, di chi è la responsabilità?
Ci faccia sapere