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Il Puc a misura di Abellinum, l’architetto Pio Castiello: «L’ambizione è realizzare un piano urbano di indirizzo archeologico». Foto

Pubblicato in data: 15/12/2024 alle ore:21:30 • Categoria: Attualità

«La centralità del Piano urbanistico di Atripalda è la valorizzazione della collina della Civita come uno dei massimi obiettivi. L’ambizione è di realizzare un piano urbano di indirizzo archeologico». Ad affermalo è l’architetto Pio Castiello, progettista del Puc, che ieri mattina ha illustrato nella sala consiliare i contenuti dello strumento urbanistico, adottato dopo 13 anni dalla giunta del sindaco Paolo Spagnuolo.Tra i relatori oltre al primo cittadino, il delegato alla Cultura e Valorizzazione del Patrimonio Storico-Culturale Raffaele Barbarisi, il responsabile del procedimento architetto Americo Picariello e l’ex assessore all’Urbanistica, l’ingegnere Luigi Tuccia che ne ha ripercorso tutto l’iter.

Sull’area a vincolo archeologico di Abellinum si punterà così ad applicare la perequazione. Cioè ai terreni vincolati si darà un valore come indice volumetrico non realizzabile in loco. Indice che potràacchi, cedendo in cambio il terreno vincolato al Comune che a sua volta consentirà alla Soprintendenza e all’università di ampliare gli scavi.
«Le potenzialità edificatorie delle aree di Abellinum abbiamo previsto di migrarle nella località Novesoldi-Giacchi, che ha già un suo indice edificatorio, ma può acquisire anche questo per rafforzare la struttura urbana di quest’area che è al confine con altri comuni della provincia. Questo è un primo risultato grazie al concetto di perequazione compensativo si consente alla città di avere il suo parco archeologico. E’ inutile parlare di esproprio di quei terreni visto che le casse comunali non possono sostenere il costo di acquisito. Solo con la disponibilità dell’area si potrà accedere a finanziamenti per realizzare un piano urbano ad indirizzo archeologico entrando nella rete regionale e nazionale dei parchi urbani archeologici».
Ci saranno altri trenta giorni di tempo per presentare osservazioni al Puc da parte dei cittadini. Poi un passaggio sovracomunale con l’Autorità di bacino e da ultimo la Provincia che dovrà esprimersi con una dichiarazione di coerenza. E il progettista, come il sindaco, invitano i cittadini a visionare gli elaborati e a partecipare: «Le osservazioni sono un ulteriore momento di costruzione del piano. Ben vengano se sono migliorative».
Il delegato al parco Barbarisi confida molto nello strumento della perequazione «un modo per valorizzare Abellinum. Uno strumento che ci consentirà di acquisire un numero considerevole di particelle dei 22 ettari. Un parco che possa avere nel suo interno anche strutture ricettive che sono quelle già esistenti per chi decidesse di perequare. Parliamo di terreni vincolali in parte dal 1975». La fascia tricolore a conclusione ribadisce: «Atripalda deve crescere intorno al parco archeologico, senza consumo di suolo con volumetrie esistenti. E vogliamo perseguire un’identità green della nostra città con il 60 % di parchi. E dare po’ di armonia nello sviluppo in libertà di alcune zone senza consumare suolo. Io credo molto nello strumento di perequazione».

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