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L’Amministrazione Spagnuolo punta sui fondi del Pnrr per valorizzazione i giardini di Palazzo Caracciolo.

Pubblicato in data: 30/1/2022 alle ore:15:03 • Categoria: Attualità

L’amministrazione Spagnuolo punta sui fondi del Pnrr per valorizzazione i giardini di Palazzo Caracciolo.
Divenuti negli ultimi anni meta di visite guidate e concerti all’aperto con il grande Cedro, la Fontana del Pipistrello e il Fauno, la maggioranza a Palazzo di città ha deciso di partecipare al Bando “Proposte di intervento di restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici Pnrr M1C3 -Investimento 2.3- Programma per Valorizzazione l’identità dei luoghi; Parchi e Giardini Storici” con la ricostruzione dell’impianto storico del giardino di Palazzo Caracciolo, tenendo conto sia della sua parte architettonica costituita da viali, fontane e strutture ma anche nello studio dello stesso dal punto di vista botanico con le sue essenze e forme vegetali. Da qui la scelta l’avvio di una serie di attività propedeutiche alla partecipazione al bando con raccolta di tutti i documenti e informazioni, sopralluoghi conoscitivi, rilievo fotografico e tecnico attraverso anche un censimento botanico. A seguire la redazione di un progetto preliminare con relazione tecnica e studio di prefattibilità ambientale.
Da qui l’incarico conferito all’architetto paesaggista Francesca Melillo per l’onorario di 3.500,00 euro di procedere alla redazione del progetto preliminare del giardino storico di Palazzo Caracciolo.
L’obiettivo è di riportare all’antico splendore i giardini con viali a croce di Palazzo Caracciolo per renderli nuovamente visitabili in modo da poter far ammirare le meravigliose opere scultoree del ‘600 del Fauno e della fontana che si presume siano realizzate dall’architetto e scultore Cosimo Fanzago.
Il Comune punta ad intercettare anche un finanziamento europeo per il recupero architettonico funzionale dell’edificio in modo da restituire alla Città il palazzo del tardo rinascimento, realizzato a meta del XVI secolo con una destinazione culturale. Residenza del principe Caracciolo con il terremoto del 23 novembre 1980 subì gravi danni alle strutture portanti e alla facciata e la forte nevicata nel 2012 contribuì a danneggiare l’intero complesso. Poi la messa in sicurezza ma per la sua ristrutturazione e riqualificazione occorre un cospicuo finanziamento.
L’edificio dispone di giardini retrostanti ornati da piante rare, alcune anche del ‘600, e da due cedri che risultano annoverati nell’elenco degl’alberi monumentali d’Italia.
La proprietà dell’immobile, è quasi in toto del Comune a seguito di donazione avvenuta anni fa da parte dei numerosi eredi: manca ancora la quota del 4,5% della proprietà.
La sfida che ora attende l’Amministrazione, dopo la messa in sicurezza, è quella di riuscire a intercettare canali di finanziamento europei per ridare nuova vita all’edificio da troppo tempo abbandonato e fatiscente, destinandole alle opere di restauro e di consolidamento strutturale dell’immobile. Il sindaco Spagnuolo ha proposto Palazzo Caracciolo anche come attrattore del nascente Parco Urbano del Fenestrelle.
L’antico dimora ducale si erge alle spalle della casa comunale, lungo la strada provinciale per Serino. Fu edificato nella seconda metà del secolo XVI dalla nobile famiglia dei Caracciolo, Principi di Avellino e Duchi di Atripalda. Un vasto parco con piante rare, fontane e giochi d’acqua si sviluppava sul retro del palazzo, con la settecentesca disposizione dei viali a croce greca. Qui arricchivano il tutto una grande fontana centrale barocca, una statua marmorea cinquecentesca e reperti archeologici dell’Antica Abellinum. Fu saccheggiato nel 1799 ed alienato a privati dopo l’abolizione della feudalità (1806), così dopo due secoli di splendore iniziò un lunghissimo periodo di decadenza, abbandono e rovina. Neanche la dichiarazione di monumento nazionale, avvenuta con decreto del 30 aprile del 1912, ha contribuito a ridargli il fasto di una volta.

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