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Divieto di bruciare residui vegetali fino al prossimo 30 settembre, il sindaco firma l’ordinanza

Pubblicato in data: 20/6/2019 alle ore:08:00 • Categoria: Attualità

Divieto di bruciare residui vegetali o altro materiale. Fino al prossimo 30 settembre sarà vietato sul territorio comunale dare fuoco a materiali di qualsiasi tipologia e natura. La nuova ordinanza, con in calce la firma del primo cittadino Geppino Spagnuolo, segue le riunioni  tenutesi al Comune di Avellino e promosse dal commissario Priolo con i comuni dell’hinterland. Un’ordinanza simile era stata già adottata nei mesi scorsi. Ora arriva il nuovo stop che durerà oltre tre mesi fino a fine settembre. Il divieto riguarderà l’abbruciamento di residui vegetali in zona agricola. Sanzioni amministrative per i trasgressori con il pagamento di una somma non inferiore a 1.032,00 euro e non superiore a 10.329,00 euro. Al corpo del Comando dei Vigili Urbani e a tutte le forze dell’ordine il compito di «un controllo per la corretta applicazione dell’ordinanza – scrive il primo cittadino – relativamente alla bruciatura di biomasse, di vegetali e loro residui  o di altri materiali connessi all’esercizio delle attività agricole nei terreni agricoli, anche se incolti, negli orti, giardini, parchi pubblici e privati, nonché la combustione di residui vegetali forestali».
Proprio nell’ultimo Consiglio comunale sul Rendiconto 2018, il parlamentino cittadino ha discusso sul Disciplinare per l’adozione di azioni congiunte volte al miglioramento della qualità dell’aria nei comuni ricadenti l’area urbana di Avellino. A relazionare il sindaco che ha ripercorso le decisioni assunte dal tavolo in Prefettura: «alla fine siamo riusciti ad avere il riconoscimento di un protocollo d’intesa riconosciuto dalla Regione Campania». Il consigliere d’opposizione Mazzariello ha invitato ad inserire nel protocollo «una pista ciclo pedonale nell’Area Vasta, divieto abbruciamenti e fonti  biomassa». Sul punto si è registrato il voto contrario dell’opposizione, come ha spiegato l’ex sindaco Paolo Spagnuolo. Ma il sindaco ha ribadito in aula:«non siamo stati fermi sulla questione chiedendo all’Arpac il posizionamento di una centralina in città. Ora siamo in attesa dei risultati e li confronteremo con quelli registrati ad Avellino per capire se ci sono scostamenti e di che tipo. Il discorso di avere centraline fisse in città, anche se non in tempi brevi, si otterrà con la realizzazione del Centro di Monitoraggio Ambientale che sarà realizzato nell’ex macello di via Ferrovia e che riguarda un territorio di 32 comuni.  Avere un domani una rete di rilevamento dei dati della qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua in maniera capillare di tutta la valle del Sabato ci aiuterà a conoscere meglio lo stato del nostro ambiente  e a graduare meglio le misure da attuare».

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